Torre del Greco, centro di raccolta dei rifiuti a villa Inglese: «Altro schiaffo alle periferie»
CRONACA
19 novembre 2025

Torre del Greco, centro di raccolta dei rifiuti a villa Inglese: «Altro schiaffo alle periferie»

Alberto Dortucci

Torre del Greco. Il progetto del nuovo centro comunale di raccolta dei rifiuti a Villa Inglese – approvato la scorsa settimana dalla giunta guidata dal sindaco Luigi Mennella – non infiamma solo il dibattito sul futuro della periferia cittadina.

A riaccendere la miccia – stavolta, squisitamente politica  – è l’ex sindaco Giovanni Palomba. Mentre gli attuali consiglieri comunali di maggioranza e opposizione – in larga parte eletti con il «serbatoio di voti» di Santa Maria la Bruna e Leopardi – restano muti davanti al progetto destinato a riaprire la «pattumiera del Vesuvio» a villa Inglese, l’ex primo cittadino affonda il colpo contro l’attuale squadra di governo cittadino con un post al vetriolo su Facebook, mescolando ironia, memoria politica e una punta del suo celebre auto-sarcasmo. «Leggo nuovamente dalla stampa che a Villa Inglese nascerà un centro di raccolta dei rifiuti. Tutto ok», esordisce Giovanni Palomba, lasciando subito intuire il tenore delle sue «riflessioni».

Poi, con la consueta verve istrionica, l’ex primo cittadino ricorda «a sé stesso» – ma soprattutto ai suoi successori – come, durante il proprio mandato, la zona di Leopardi fosse stata al centro di una serie di interventi mirati alla riqualificazione: a partire dal palazzetto dello sport alla piscina comunale, dal recupero del plesso scolastico Orsi alla riqualificazione della litoranea e al rifacimento delle scogliere. La stoccata arriva quando – confrontando il suo operato con le scelte attuali, Giovanni Palomba commenta amaramente: «Oggi si torna a parlare di Leopardi come area dove destinare i rifiuti, confinandoli addirittura con le tribune del palazzetto dello sport. Un inquietante ritorno al passato».

L’ex sindaco – diventato negli ultimi mesi una sorta di «critico satirico» della politica locale, chiude poi il suo intervento con una frase destinata a far discutere: «Mi rendo sempre più conto che adesso non sono più l’unico peggiore, perché sono davvero in amabile compagnia». Una frecciata diretta a Luigi Mennella, a cui rimprovera implicitamente di aver riportato la periferia al ruolo di “zona di sacrificio” dopo anni di tentativi di rilancio.

Il progetto promosso dall’amministrazione comunale – un centro di raccolta finanziato con 500.000 euro provenienti dalle casse comunali e inserito nel più ampio piano di recupero delle aree ex industriali – resta dunque sotto i riflettori.

Se da un lato il Comune difende la scelta come parte di una strategia di bonifica e riutilizzo delle aree dismesse, dall’altro crescono le voci critiche di chi teme l’ennesimo appesantimento ambientale per i residenti di Leopardi, già segnati da anni di convivenza con impianti e strutture considerate «sensibili».

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