Sanità Campana, Anaao denuncia: un’azienda su due diffidata
Si torna a parlare di violazioni sul posto di lavoro, stavolta in corrispondenza delle aziende sanitarie campane. Un’azienda sanitaria su due è stata diffidata per la mancata applicazione del contratto di lavoro della dirigenza medica e sanitaria. Mentre per le aziende che non sono state diffidate restano problematiche relative al rispetto del contratto e saranno, al più presto, oggetto di analoga iniziativa.
A fornire queste informazioni è stato il “Libro Bianco” Anaao Assomed 2025, un report dettagliato che affronta il problema per ogni regione. Il 75% delle Aziende sanitarie italiane sono state diffidate nel 2025 per la mancata applicazione del contratto di lavoro della dirigenza medica e sanitaria: 174 su 231. In questo contesto la Campania è una delle regioni con la maggiore platea di professionisti e strutture: 20 Aziende censite, con 8.716 medici e 798 dirigenti sanitari (dati Ministero della Salute 2023). Nel monitoraggio risultano già sottoposte a diffida 10 Aziende campane su 20. I numeri della Campania sono preoccupanti anche paragonati rispetto ad altre regioni: Emilia-Romagna ha 14 Aziende censite, la Calabria 9, l’Abruzzo 6 e la Basilicata 4. La condizione campana incide su un perimetro più ampio e su un numero di professionisti più elevato, con effetti diretti su organizzazione dei servizi e tenuta dei reparti.
Le principali violazioni contrattuali in Campania riguardano in particolare salute e sicurezza sul lavoro, si parla di misure “non adeguate” o solo parzialmente adeguate, un indicatore grave in contesti ad alta pressione assistenziale. Anche gli orari di lavoro e riposo dei dipendenti sono problematiche e possono causare un forte rischio di burnout, emergono segnalazioni legate al mancato rispetto delle 11 ore di riposo e, in diversi casi, al superamento delle 5 guardie mensili. Anche per quanto riguarda le guardie e le reperibilità c’è molta disorganizzazione soprattutto per quanto riguarda le sedi, molto spesso diverse da quelle di assegnazione. Riguardo la contrattazione integrativa aziendale in varie Aziende risulta non avviata o avviata ma non conclusa, con ricadute su regole organizzative, fondi e percorsi professionali. In più casi viene segnalata la mancata regolare attribuzione/retribuzione degli incarichi o la presenza di residui nei fondi dedicati, tema che alimenta frustrazione e blocca le carriere.
Il segretario regionale Anaao Assomed Bruno Zuccarelli si è espresso così sulla questione: «Quando un’azienda non applica correttamente il contratto, non siamo davanti a una questione formale o burocratica: significa turni che diventano insostenibili, riposi compressi, regole che cambiano da una struttura all’altra, sicurezza sul lavoro trattata come un dettaglio e carriere che restano bloccate. È così che si logora chi lavora ogni giorno nei reparti e, inevitabilmente, ne risente anche la qualità dell’assistenza». L’Anaao Assomed Campania ribadisce l’impegno nel monitoraggio continuo di queste Aziende ricordando che: «Il nostro obiettivo non è “collezionare diffide”, ma riportare l’applicazione del contratto dentro una normalità verificabile, azienda per azienda: a tutela dei medici, dei dirigenti sanitari e, indirettamente, dei cittadini campani».

