Torre del Greco, frenata sul regolamento delle commissioni: Frulio «bocciato» ancora dal segretario
Torre del Greco. Slitta (ancora) l’approvazione del nuovo regolamento comunale relativo al «funzionamento» e ai costi delle commissioni consiliari. La bozza con le proposte di modifica inviata dal presidente dell’assise cittadina Gaetano Frulio è stata, infatti, nuovamente bocciata dal segretario generale Domenico Gelormini e conseguentemente non sarà all’ordine dei lavori della seduta del «parlamentino cittadino» in programma oggi a palazzo Baronale.
In particolare, in un’articolata nota di quattro pagine – indirizzata per conoscenza al sindaco Luigi Mennella – il responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione in municipio smonta punto per punto le ipotesi di variazioni al regolamento comunale promosse dalla prima commissione presieduta da mister mille voti Felice Gaglione e «approvate» da Gaetano Frulio.
Ribadendo come le commissioni consiliari siano solo articolazioni «non necessarie» e «non vincolanti» del consiglio comunale, il segretario generale bolla la proposta trasmessa dal capo dell’assise a fine novembre come «disomogenea» e «incoerente con il quadro normativo».
Con buona pace della necessità di «contenimento della spesa pubblica» richiamata in varie occasioni dallo stesso Domenico Gelormini davanti alla corsa degli esponenti di maggioranza e opposizione all’oro dei gettoni, una corsa pagata dai contribuenti con circa 30.000 euro e spiccioli al mese. Di qui, il parere negativo a tutto l’impianto di modifiche messo in piedi dalla prima commissione e avallato da Gaetano Frulio.
Un impianto – il durissimo j’accuse messo nero su bianco da Domenico Gelormini – finalizzato al solo riconoscimento del gettone di presenza, ma «poco rilevante al tema del contenimento della spesa pubblica» alla luce dell’abrogazione del divieto di cumulo deciso qualche anno fa. Guarda caso, sotto la regìa di Gaetano Frulio. Forse anche di qui la diffidenza del segretario generale a nuove variazioni al regolamento utili solo alla casta e non ai cittadini.
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