Castellammare, quote non pagate, il Pd rischia di perdere la sua sezione
La lettere di denuncia dei Giovani Democratici sulla crisi del Pd stabiese che ora rischia di perdere la sua sede fisica in corso Vittorio Emanuele
«Lo stato di apatia e indifferenza calato sul circolo del Partito Democratico di Castellammare di Stabia non è più tollerabile.A partire dalle elezioni la sezione locale è progressivamente caduta in un circolo vizioso, in cui le frustrazioni personali, l’indisponibilità al confronto e al dialogo hanno reso il clima insostenibile.Tutto ciò avviene nella totale noncuranza dei vertici federali di questo partito che hanno contribuito alla lacerazione di una comunità politica e hanno preferito il fare finta di niente alla strada di un necessario lavoro di ricomposizione politica. Il nostro circolo non sembra essere l’unico a versare in questo stato, il che necessita di riflessioni.In questo anno e mezzo non sono mancati, ci teniamo a ricordarlo, sforzi individuali e collettivi, nel tentativo di alimentare il dibattito interno e di evitare che il peso delle questioni politiche cittadine ricadesse esclusivamente sui singoli consiglieri comunali, anche in virtù del contributo dato da tutta la comunità del Partito Democratico Stabiese alla loro elezione.In questo quadro di profonda e comprensibile disaffezione, oltre ad alcune iniziative promosse, è doveroso ricordare le attività dell’Osservatorio Anticamorra a cui contribuiamo con la partecipazione fondamentale di associazioni locali e di esponenti del mondo accademico.Tra le più gravi omissioni, in un periodo in cui come apprendiamo dalla stampa la nostra città rischia il secondo scioglimento per infiltrazioni in quattro anni, è stata lasciata lettera morta la giusta richiesta da parte del capogruppo del Partito Giovanni Tuberosa di un confronto per delineare la posizione del partito in merito. Un confronto necessario, da organizzare in tempo utile presso la sede del Partito Democratico di Castellammare con il coinvolgimento dei nostri consiglieri comunali e di tutta la comunità del circolo locale.All’assenza di luoghi di confronto politici, presto rischia di aggiungersi anche l’assenza di un luogo di confronto fisico. Pende infatti sulla nostra sede un concreto rischio di sfratto legato a questioni di debito accumulato. Dobbiamo constatare che i vertici federali sembrano non essere in grado di affrontare la questione con serietà, richiamando ai propri doveri una comunità in cui la rassegnazione o il disinteresse la fanno da padrone.Come organizzazione giovanile abbiamo mostrato la nostra volontà, con i mezzi a nostra disposizione, insieme ad altri iscritti, ad intraprendere le strade necessarie per evitare di perdere una sede storica. Una sede che per 50 anni è stato un luogo pulsante di attività politiche, culturali e sociali, che ha visto emergere numerose figure di rilievo di questa città tra cui i giornalisti Ottavio Ragone, Antonio Ferrara, Antonio Polito, gli onorevoli Ersilia Salvato e Salvatore Vozza e lo stesso sindaco Luigi Vicinanza. Una sede che nel nostro piccolo oggi proviamo a mantenere aperta, rendendola luogo di aggregazione giovanile e aula studio.Tutto questo patrimonio prezioso oggi abita in un contesto locale contrassegnato da un progressivo impoverimento del dibattito politico e, per di più, da ombre di illegalità di settori della politica cittadina.Nonostante gli sforzi già intrapresi, tra cui quelli del Tesoriere Vincenzo Ercolano e del avv.Eresiarco, una parte del circolo, inclusa una parte del gruppo consiliare sembra completamente disinteressata alla questione, disattendendo anche i più semplici obblighi statutari che prescrivono il versamento di una quota da parte degli eletti. Non sono inoltre pervenute dalla Federazione le quote di tesseramento degli ultimi anni che spettano al circolo e necessarie per il mantenimento dello stesso.Per queste ragioni sentiamo il dovere politico di rompere il silenzio e di chiedere con forza un’assunzione di responsabilità chiara e immediata su tutti i livelli. Il Partito Democratico di Castellammare di Stabia non può essere lasciato a morire nell’inerzia, nell’indifferenza enelle logiche di forza che nulla hanno a che vedere con i nostri valori. Servono luoghi, tempie strumenti di confronto reale.Noi siamo pronti a fare la nostra parte, perché restiamo genuinamente convinti che con l’impegno serio e collettivo da parte del circolo locale e dei vertici federali e nazionali, questo partito possa tornare nelle condizioni di esercitare il suo ruolo di cardine della coalizione di governo e di espressione del sentire comune di tanti cittadini. Ci sentiamo per questo di fare appello alla segretaria nazionale Elly Schlein per un intervento concreto per scongiurare la chiusura della sede, che sancirebbe un ulteriore passo verso lo svuotamento della partecipazione politica in questa città. La chiusura di uno degli ultimi presidi politici rischia ditrasformarsi nell’ennesima occasione di vergogna e, soprattutto, in un vivido edrammatico simbolo di abbandono nei confronti della realtà stabiese.La stessa realtà da cui tre anni fa partì un forte segnale di discontinuità rispetto alle scorse stagioni del partito e dove con il coinvolgimento di più mondi si è sostenuta la volontà di cambiamento incarnata dalla candidatura alle primarie della segretaria Elly Schlein. Conservare la sede sarebbe un primo segnale per una piena ripartenza del circolo del Pd diCastellammare».

