Il Natale dei desideri, le tombole al MaxiMall Pompeii
CRONACA
20 dicembre 2025

Il Natale dei desideri, le tombole al MaxiMall Pompeii

metropolisweb

A Napoli il Natale non è mai stato soltanto una ricorrenza religiosa o un periodo di festa. È un tempo sospeso, un ciclo rituale che attraversa le settimane e culmina con l’Epifania, quando le luci iniziano a spegnersi ma le tradizioni continuano a vivere. In questo tempo lungo, fatto di gesti ripetuti e racconti tramandati, c’è un rito che più di ogni altro incarna lo spirito popolare della città: la tombola. Un gioco solo in apparenza semplice, che in realtà è un racconto collettivo, una rappresentazione della società napoletana, con le sue ironie, le sue credenze, il suo modo unico di stare insieme. La tombola non è mai stata solo una questione di vincite. È una liturgia laica, un momento in cui il tempo rallenta e le persone si riconoscono parte di una stessa comunità.

Le origini

La nascita della tombola viene fatta risalire al XVIII secolo, durante il regno di Carlo III di Borbone. In quegli anni il gioco del lotto era già molto diffuso a Napoli, tanto da destare le preoccupazioni delle autorità religiose, che ne condannavano l’eccesso durante le festività sacre. Si racconta che proprio per evitare che il popolo giocasse al lotto nei giorni “proibiti”, si arrivò a un compromesso: il lotto sarebbe stato sospeso, ma la gente avrebbe potuto continuare a giocare… in casa. Nasce così la tombola, gioco domestico e familiare, che riprende i numeri del lotto ma li sottrae allo spazio pubblico per riportarli tra le mura domestiche. È un passaggio fondamentale: il gioco esce dalla dimensione dell’azzardo e diventa un rito conviviale. Da quel momento, la tombola si lega indissolubilmente al Natale, alle tavole imbandite, alle veglie serali.

Numeri che raccontano storie

A rendere la tombola un fenomeno unico è l’incontro con la smorfia napoletana, il sistema simbolico che associa a ogni numero un’immagine, una situazione, un personaggio. Non si chiama semplicemente un numero: lo si racconta. Il 48 diventa “’o muorto che parla”, il 33 “ll’anne ’e Cristo”, il 90 “’a paura”. Chi tira i numeri spesso non si limita a leggerli, ma li accompagna con battute, allusioni, doppi sensi, trasformando l’estrazione in un vero spettacolo. In molte famiglie napoletane il ruolo di chi “tira ’e numere” è quasi sacro. C’è chi lo fa con voce solenne, chi con ironia, chi inventa storie sul momento. Ogni casa ha il suo stile, le sue regole non scritte, i suoi piccoli rituali: i fagioli secchi come segnaposto, le cartelle consumate dal tempo, le superstizioni che vietano di cambiare posto a metà partita.

Tombola, teatro familiare

Attorno alla tombola si consuma una piccola commedia umana. C’è chi perde e si lamenta, chi vince un ambo e lo rivendica come un trionfo, chi bara “per scherzo”, chi si distrae e poi protesta perché il numero non è stato chiamato abbastanza forte. I bambini imparano presto a riconoscere i numeri, ma soprattutto apprendono un linguaggio, un modo di stare insieme. In questo senso, la tombola è stata per decenni una vera scuola informale di socialità. Un rito che insegnava l’attesa, la condivisione, il rispetto delle regole, ma anche l’ironia e l’arte di sdrammatizzare. Vincere era secondario. L’importante era esserci.

Tradizione che esce di casa

Negli ultimi anni, molte di queste tradizioni rischiano di restare confinate nel ricordo. I ritmi veloci, il digitale, la frammentazione delle famiglie hanno ridotto gli spazi della ritualità condivisa. È in questo contesto che assume un valore particolare la scelta del Maximall Pompeii di riportare la tombola in uno spazio pubblico, trasformandola in un’esperienza collettiva. Con la Grande Tombola, in programma il 30 dicembre e il 6 gennaio, il centro non propone semplicemente un evento di intrattenimento, ma compie un’operazione culturale: prende un rito profondamente radicato nella memoria napoletana e lo rende accessibile, condiviso, contemporaneo. La galleria del MaxiMall si trasforma in una piazza moderna, dove le persone non sono solo clienti, ma partecipanti attivi di un racconto comune. Un luogo dove si torna a stare insieme, a ridere, ad aspettare un numero come si faceva un tempo intorno al tavolo di casa.

Due appuntamenti

La scelta delle date non è casuale. Il 30 dicembre rappresenta il momento di passaggio, l’attesa del nuovo anno, quando la tombola tradizionalmente accompagna le ultime sere di festa. Il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, chiude simbolicamente il ciclo natalizio ed è da sempre dedicato ai bambini, ai doni, alla meraviglia. Il MaxiMall Pompeii dedica il primo appuntamento agli adulti, con una tombola che richiama l’atmosfera delle grandi riunioni familiari, e il secondo ai più piccoli, trasformando il gioco in una festa capace di avvicinare anche le nuove generazioni a una tradizione antica. Un passaggio fondamentale: la tradizione sopravvive solo se viene trasmessa.

Oltre lo shopping

In questa prospettiva, il MaxiMall Pompeii si propone come qualcosa di più di un centro commerciale. Diventa un luogo di esperienza, dove il tempo del consumo si intreccia con il tempo della memoria. Un luogo che non cancella l’identità del territorio, ma la valorizza e la racconta. La tombola diventa il simbolo di questa visione: un gioco antico che trova nuova vita in uno spazio contemporaneo, senza perdere il suo significato originario. Partecipare alla Grande Tombola significa entrare in contatto con una storia collettiva, sentirsi parte di una comunità che riconosce le proprie radici.

Una tradizione

Il concorso Il Natale dei desideri si inserisce in questo racconto come strumento di coinvolgimento, ma il cuore dell’iniziativa resta l’esperienza. Non è la vincita a definire il valore dell’evento, ma il tempo condiviso, la partecipazione, il riconoscersi in un rito comune. In un’epoca in cui tutto tende a essere veloce e individuale, il MaxiMall Pompeii sceglie di rallentare, di creare uno spazio di incontro, di restituire senso a un gesto antico. Perché la tradizione non è nostalgia: è una forma di futuro, se vissuta e condivisa. E così, quando l’ultimo numero verrà chiamato e qualcuno griderà “tombola”, non sarà solo la fine di un gioco. Sarà la conferma che, anche in uno spazio moderno, la memoria di questa terra può continuare a vivere, a parlare, a unire.

Il primo anniversario

Nei giorni scorsi, MaxiMall ha festeggiato il suo primo compleanno sulle melodie di Monica Sarnelli. Un pomeriggio che ha riscosso enorme successo di visitatori che hanno assaggiato la bontà della gigantesca torta tagliata dal Ceo di Irgen, Paolo Negri, e dal sindaco di Torre Annunziata, Corrado Cuccurullo. E’ stata l’occasione per celebrare un anno intenso, ricco di iniziative, eventi e novità, ma soprattutto è l’opportunità di ringraziare la comunità che ha subito riconosciuto nel Centro un punto di riferimento, un luogo di incontro, un nuovo spazio di vita. Una grande festa aperta a tutti che di fatto è stato il prologo dei grandi eventi che sono in programma a Natale, a Capodanno e alla Befana. In un solo anno, il MaxiMall Pompeii si è affermato come un centro dal respiro ampio e innovativo, una struttura che non si limita a offrire shopping, ma una vera esperienza. I suoi oltre 140 negozi, i 30 ristoranti della food court, la fontana danzante che è diventata uno dei simboli del Centro, l’hotel Marriott integrato, il grande parco pubblico da 50 mila metri quadrati, i tremila posti auto, lo svincolo autostradale dedicato e il polo culturale Nexus Pompeii con cinema e auditorium da mille posti fanno del MaxiMall una realtà unica nel panorama regionale.

Le attrazioni

Il MaxiMall ha infatti previsto un programma di intrattenimento che va in scena tutti i pomeriggio, con animazione per grandi e piccoli, giochi, attività e momenti di partecipazione diffusa. Le gallerie sono scenari luminosi, perfetti non solo per passeggiare, ma anche per scattare fotografie, selfie e per creare ricordi destinati a durare. All’esterno, l’atmosfera non è meno sorprendente. La pista di pattinaggio sul ghiaccio accoglie visitatori di ogni età, pronti a scivolare e a divertirsi in un ambiente che richiama le atmosfere dei grandi villaggi invernali del Nord Europa. La ruota panoramica, imponente e scintillante, regala invece una vista suggestiva, soprattutto nelle ore serali, quando le luci del Centro si fondono con quelle del paesaggio circostante. Ogni giro diventa un momento di sospensione, un frammento di meraviglia catturato dall’alto. I mercatini di Natale, con le loro casette colorate e l’offerta di prodotti artigianali, idee regalo e specialità gastronomiche, completano il quadro, offrendo ai visitatori un’esperienza autentica, fatta di sapori, profumi e tradizioni che richiamano la vera essenza delle feste. Passeggiare tra i banchetti significa immergersi in una dimensione fatta di calore, di piccoli gesti e di dettagli che fanno la differenza.

I week end natalizi

Particolare attenzione è stata dedicata alle famiglie. Nei weekend e nei giorni festivi il villaggio si anima con attività pensate per i bambini: dall’attesissimo incontro con Babbo Natale, che accoglie i più piccoli con foto e dolci parole, ai laboratori creativi dove i bambini possono realizzare addobbi, decorazioni e piccoli ricordi da portare a casa. Gli spettacoli itineranti animano i corridoi del Centro con musica, performance e personaggi vestiti a festa, mentre i cori gospel diffondono energia e calore attraverso interpretazioni cariche di forza e spiritualità.