Il messaggio di Natale del vescovo di Nola: “Ai politici dico disarmate gli interessi di parte e i privilegi di partito”
“Disarmate gli interessi di parte, le logiche meschine di tornaconto, i privilegi di partito e le piccinerie di una campagna elettorale permanente. Aiutateci a costruire la civiltà dell’amore, che Dio incarnandosi ha voluto ridonarci e renderci possibile nella misura in cui ci riferiamo ai suoi insegnamenti”. Lo scrive il vescovo di Nola, monsignor Francesco Marino, nel suo messaggio di Natale alla comunità diocesana, richiamando i politici a lavorare “per il bene comune che non solo rende più vivibili le nostre città, ma educa i più giovani ad una mentalità di pace”. “Da voi, come comunità cristiana – scrive il presule – non ci aspettiamo semplicemente l’allestimento dell’albero di Natale e il presepe in piazza, ma la garanzia del lavorare generosamente per la promozione umana e la diffusione dei valori cristiani fondamentali”. Monsignor Marino, sottolineando che non è suo compito “fare analisi o previsioni politiche”, si dice però preoccupato del fatto che troppo spesso “le maggioranze amministrative, compaginatesi nelle urne elettorali, svaniscano già nei primi mesi di governo delle città”, ricordando che nell’ultimo anno “troppi sindaci in Italia si sono dimessi per mancanza di appoggio interno o per infiltrazioni malavitose”. Nel messaggio il presule, inoltre, invita la comunità ad aprire il “portone della fede e della speranza” ricordando che molte famiglie vivono la precarietà lavorativa ed “i giovani vedono mutilato il loro futuro occupazionale”, e che molte attività commerciali hanno dovuto abbassare la serranda. “Nel cuore del Vescovo – aggiunge – c’è il dolore per chi perde il lavoro, per chi nelle nostre fabbriche è costretto a lunghi periodi di cassa integrazione o di precariato”. Monsignor Marino, infine, invita la comunità diocesana a non limitarsi alle relazioni fraterne con amici e parenti, ma ad aprirsi all’accoglienza “del diverso, del migrante, del forestiero di cui abbiamo bisogno in un tempo sempre più segnato da isolamenti, da esclusioni e ripiegamenti in noi stessi. Il Natale – conclude – ci educa a fare famiglia con tutti, con i poveri anzitutto e con quanti sono invisibili agli occhi dei poteri forti del nostro tempo”.

