Vigilia di Natale, si rinnova la tradizione sulle tavole italiane
Nonostante le sfide poste dai rincari e dai cambiamenti climatici, la tradizione del “mangiare di magro” non accenna a tramontare. Secondo l’ultima indagine Coldiretti/ Ixe’, ben il 775 delle famiglie italiane sceglierà un menù a base di pesce per la cena del 24 dicembre.
L’Italia si conferma un Paese a forte vocazione ittica, specialmente durante le festività, infatti il consumo pro-capite è di oltre 28 kg all’anno, contro i 25 kg della media UE. Scelte alternative prendono solo il 3% degli italiani che opteranno per un menù totalmente vegano o vegetariano.
La scelta del prodotto locale sostiene una filiera composta da circa 12.000 imbarcazioni attive tra pesca e acquacoltura. Tra i prodotti più acquistati in questo periodo spiccano alici, vongole, sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie.
Grazie alla ricca biodiversità dei nostri mari cambiano i piatti tradizionali di regione in regione. Abbiamo infatti come primi piatti gli spaghetti alle cicale o con battuto d’alici, la calamarata o ancora gli spaghetti con le vongole, come secondo piatto troviamo una zuppa di pesce, frittura di paranza, polpo con patate, capitone alla brace o baccalà fritto con le papaccelle.
Alcune guide per un acquisto sicuro prevedono una giusta lettura dell’etichetta, controllare il metodo di produzione ovvero deve essere specificato se il pesce è “pescato”, “allevato” o di “acqua dolce”. Verificare la zona di cattura, ovvero la provenienza es. Mar Adriatico, Mar Ionio, con quali attrezzi viene pescato ed infine lo stato del prodotto, per il pesce congelato è obbligatoria la data di congelamento, mentre per quello venduto sul banco frigo, ma precedentemente abbattuto, deve comparire la scritta “decongelato”.
Queste le direttive della Coldiretti Pesca per evitare frodi e garantire la freschezza della “filiera corta”

