AutoAmbrosio, gadget ai bambini della pediatria di Sarno
È stato un Natale diverso quello che hanno vissuto i piccoli degenti del reparto di pediatria dell’ospedale Villa Malta di Sarno. A donare sorrisi e lenire le sofferenze di chi lotta quotidianamente per tornare a vivere una vita lontano dalle corsie è stato Antonino Milone, direttore generale della AutoAmbrosio San Giuseppe Terzigno Volley società militante nel campionato nazionale di serie B. L’ex nazionale ha donato 30 palloni di volley ai bambini degenti e al personale medico con la speranza che questo piccolo gesto di solidarietà umana possa, in qualche modo, alleggerire le infinite giornate tra cure e terapie. Ad accompagnare il dg Antonino Milone anche uno dei responsabili del settore giovanile, Pasquale Palmieri ed il dottor Giuseppe Colangelo che da inizio stagione cura gli atleti vesuviani. L’iniziativa è stata particolarmente apprezzata dal direttore sanitario del nosocomio sarnese dottor Nicola Grimaldi e dal primario del reparto pediatrico dottoressa Federica Santaniello. “Lo sport da secoli unisce i popoli e accomuna le persone fortunate con quelle meno fortunate – ha dichiarato Milone- sentivamo forte il bisogno di stare vicino ai bambini dell’ospedale di Sarno struttura che abbiamo conosciuto grazie al “nostro” dottor Colangelo- vedere i bambini sorridere in giornate in cui tutti sorridono con spensieratezza ci rende felici e sicuramente questi sono i successi che donano soddisfazioni immense. Sento l’obbligo di ringraziare l’azienda Givova per aver messo a disposizione i palloni di volley per questi bambini. In questo momento in cui tutti ci ritroviamo nei valori della cristianità il nostro pensiero va ai genitori dei bimbi ricoverati, abbiamo visto lacrime e sorrisi malinconici in questa giornata che ci riporta tutti di fronte alle cose essenziali della vita. Sappiamo che la nostra è una goccia di bene in un mare di dolore quotidiano – conclude Milone – ma siamo convinti che questi gesti siano il balsamo migliore per l’anima di chi vede soffrire inerme i propri figli”. Genny Galantuomo

