Nessun paziente ricoverato in terapia intensiva, è la prima volta per il Covid hospital di Boscotrecase. Segnali di ottimismo e speranza arrivano dalle corsie dell’ospedale in guerra contro il Coronavirus. Dove infatti – per la prima volta da un’emergenza sanitaria partita lo scorso 15 mar- zo (questo il giorno in cui l’Asl Napoli 3 Sud decise di riconvertire il presidio in Covid center) – il reparto di terapia intensiva è completamente vuoto.
Ultima paziente estubata
L’ultima paziente ricoverata nel reparto che, a oggi, dispone dunque di 12 posti letto liberi, è stata estubata ieri mattina e trasferita nel reparto di terapia sub intensiva dello stesso Covid hospital. Dove il numero dei ricoverati con sintomi da Coronavirus è attualmente di 29 persone. Per 23 pazienti, i medici hanno disposto un ricovero ordinario. Significa che i sintomi del contagio sono tutto sommato contenuti.
Le terapie
Ricoveri in diminuzione e terapia intensiva vuota. Il merito, oltre ai contagi in calo in tutta Italia, è da ascrivere ai farmaci speri- mentali contro il Coronavirus. Farmaci che nel presidio di via Lenze vengono somministrati dal personale sanitario a partire dallo scorso 26 marzo. Le cure, a Boscotrecase, non si basano solamente sul Tocilizumab. Ovvero il famoso farmaco anti-artrite utilizzato sui casi più gravi di polmonite da Covid-19 grazie all’intuizione del professore Paolo Ascierto dell’Istituto Pascale di Napoli. La sperimentazione, al Covid center di via Lenze, è integrale. A confermarlo è il direttore sanitario della Asl Na- poli 3 Sud, Gaetano D’Onofrio: «Stiamo osservando entrambi i metodi del protocollo previsto dal cosiddetto metodo Ascierto – racconta a Metropolis – vale a dire sia la somministrazione giornaliera di tre dosi, in questo caso sottocute, sia quella di una sola dose quotidiana per endovena. Ma non c’è solo il Tocilizumab». A dare frutti, nella lotta al Covid-19, sono inoltre le eparine a basso peso molecolare. «Alcuni studi – prosegue il direttore sanitario D’Onofrio – indicano che l’eparina può essere utilizzata come farmaco aggiuntivo allo scopo di prevenire il tromboembolismo venoso».
Boom di dimissioni
Sono 26 i pazienti che al Covid hospital hanno sconfitto il Coronavirus. Tutti in seguito dimessi dal presidio sanitario e rientrati a casa. Il primo ok per 9 dimissioni fu dato il 31 marzo scorso. Il 6 aprile, invece, è stato il giorno delle ultime 4 dimissioni disposte dai medici del Covid center (vedi foto). Un ospedale che, di contro, registra un drammatico bollettino nero. Sono 27 infatti i pazienti morti a causa del Coronavirus. E tutto in soli 33 giorni.
Le novità
Sono due. Si tratta della dialisi per i pazienti con sintomi acuti da Covid-19 e di uno speciale per- corso riabilitativo per i pazienti positivi. La speciale fisioterapia per gli infetti partirà oggi. A guidarla, a Boscotrecase, sarà un team di fisioterapisti e di fisiatri. La novità terapeutica, a oggi, è attiva nella sola azienda ospedaliera Marche Nord. Già allestiti invece i 3 posti di dialisi extracorporea per i pazienti che, durante il ricovero, dovessero svi- luppare un’insufficienza renale. Non a caso, secondo uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità del 17 marzo scorso relativo alle caratteristiche dei deceduti per il Covid-19, basato su un campione di 355 persone, 64 soffrivano già di insufficienza renale cronica. Uno ogni sei.
Zero contagi in corsia
Il Covid hospital di via Lenze vanta un primato nella speciale classifica dei presidi in trincea. Qui, dallo scorso 2 aprile e su in- dicazione del direttore sanitario dell’ospedale, Savio Marziani, 231 dipendenti effettuano un regolare screening in 2 fasi: test sierologico, poi tampone eventua- le di verifica processato presso il laboratorio della Asl Na3 Sud di Nola. Attualmente, nessun medico o infermiere in servizio a Boscotrecase risulta aver con- tratto il Coronavirus.