L’art. 11, comma 2, della Legge n. 342/2000 stabilisce che i valori iscritti in bilancio e in inventario a seguito della rivalutazione non possono in nessun caso superare i valori effettivamente attribuibili ai beni con riguardo ai seguenti criteri ed elementi:
- consistenza;
- capacità produttiva;
- effettiva possibilità di utilizzazione economica nell’impresa;
- valori correnti e quotazioni rilevate nei mercati regolamentati italiani o esteri.
Tale valore massimo attribuibile rappresenta il cosiddetto valore economico, limite massimo di rivalutazione invalicabile.
Esempio di rivalutazione
Situazione ante – rivalutazione
Costo storico = 10.000
Aliquota di ammortamento = 20%
Anno di acquisto = 2010
Valore di sostituzione = 20.000
(costo di acquisto di un bene nuovo della medesima tipologia)
Valore di mercato 7.000
Determinazione del valore massimo di rivalutazione (valore di mercato – residuo anno 2013)
4.000 = 7.000 – 3.000
Rivalutazione del cespite e del fondo
Coefficiente di rivalutazione |
= |
Riv. max / Val. residuo 2012 |
|
||||
80% |
= |
4.000 / 5.000 |
|
||||
Val. residuo ammortizzabile |
= |
Val. mercato + Amm.to teorico 2013 |
|||||
9.000 |
= |
7.000 |
+ |
2.000 |
|||
Costo storico rivalutato |
= |
Costo storico + Rivalutazione |
||
18.000 |
= |
10.000 |
+ |
8.000 |
Fondo amm. rivalutato |
= |
Fdo al 31/12/2012 + Rivalutazione F.do |
||
9.000 |
= |
5.000 |
+ |
4.000 |
Verifica del limite economico della rivalutazione:
1) Valore residuo 2013 |
+ |
Maggiori ammortamenti = Valore di mercato |
||
5.400 |
+ |
1.600 |
= |
7.000 |