Stabilire se il tempo trascorso tra la caduta in casa ed il ricovero in ospedale ha inciso o meno sul decesso. Accertare le eventuali conseguenze del trattamento di dialisi sull’aggravamento delle condizioni.
Sono questi i due aspetti chiave su cui si stanno concentrando le indagini sulla morte di Giovanni Nappi. Il pensionato di Scafati residente a Bagni, spirato giovedì scorso all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, è deceduto 3 giorni dopo un incidente avvenuto nella propria casa di via Dante Alighieri. L’uomo, infatti, è caduto dalla sedie a rotelle mentre un operatore convenzionato del centro Soreben di Scafati lo stava trasportando proprio nella struttura medica (collegata al gruppo della casa di cura Maria Rosaria di Pompei) per sottoporre il 66enne al ciclo di cure. Poi il malore, la corsa in ospedale e l’agonia durata 72 ore. Un decesso apparso subito sospetto tant’è che i familiari, il giorno dopo l’incidente, avevano presentato una corposa denuncia per lesioni alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Da qui, l’apertura dell’inchiesta condotta dal pubblico ministero Ernesto Caggiano che, visto anche il decorso degli eventi, ha iscritto due persone nel registro degli indagati, un medico e un operatore del centro di via Trieste, e disposto l’autopsia.
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