Non fosse che il prossimo mese di marzo si celebrerà il processo e un imprenditore stabiese sarà chiamato a difendersi in aula dall’accusa di furto d’acqua, verrebbe quasi da riderci su. Eh sì, perché il 38enne di Castellammare di Stabia che d’estate gestisce un bar a Palinuro, rischia di essere condannato per aver “rubato” 1,80 euro di acqua. Sì, in pratica è stato rinviato a giudizio dal gip del Tribunale di Vallo della Lucania, per lo stesso valore di circa due caffè.
Il fatto risale al febbraio del 2013, quando l’attività commerciale non aveva ripreso ancora regolarmente a lavorare. Gli addetti della Consac, la società che gestisce il servizio idrico nella zona cilentana, effettuarono un sopralluogo nei locali adiacenti al bar, perché avevano riscontrato un anomalia relativamente al consumo d’acqua. Alla fine, i tecnici riscontrarono un ammanco di circa 3 metri cubi d’acqua e denunciarono il caso al comando della stazione dei carabinieri di Centola – Palinuro, segnalando che il bar ususfruiva dell’acqua attraverso “un allaccio abusivo e fraudolento effettuato mediante rottura dei sigilli”. In pratica sottraendolo alla condotta adduttrice della Consac.
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