Un calderone scoperchiato. Che, con il passare delle ore, trova nuove rivelazioni che sembrano valere come conferma. La triste vicenda legata a Marco Pantani, si arricchisce di un altro oscuro episodio. Dietro l’esclusione del campione di Cesenatico per doping dal Giro d’Italia del ’99 per un valore di ematocrito superiore a quello consentito dall’Unione Ciclistica Internazionale, ci sarebbe addirittura la mano dell’Alleanza di Secondigliano. A rivelarlo la redazione di Premium Sport, che ha ha diffuso oggi un nuovo documento esclusivo: la deposizione di Augusto La Torre, un esponente di alto livello della camorra, personaggio di spicco della mala nel Casertano (e in particolare a Mondragone) che ha avviato da tempo la sua collaborazione con la giustizia, che conferma il coinvolgimento della malavita nel caso Pantani. “Ricordo molto bene che nell’anno 1999 ho avuto modo di parlare con tre capi clan, in tempi diversi. Non ricordo le date, ma ricordo bene che gli stessi mi dissero che l’esclusione di Marco Pantani era stata voluta da clan operanti su Napoli. Conoscendo le amicizie dei suddetti, do per scontato che l’Alleanza di Secondigliano possa avere organizzato il tutto. I tre capi clan mi dissero che il banco, se Pantani vinceva, saltava, e la camorra avrebbe dovuto pagare diversi miliardi in scommesse clandestine”.
CRONACA
15 marzo 2016
Caso Pantani, le rivelazioni del boss pentito: “C’è la mano della camorra”