“Ero sulla metro per andare, come ogni mattina, al lavoro, e sono sceso proprio alla fermata di Maelbeek, pochi minuti prima dell’esplosione. Dopo poco, la scena che mi si è presentata è stata terribile. L’occidentalissima Bruxelles, la capitale d’Europa, sembrava trasformata in uno di quei mercati arabi dopo lo scoppio di una bomba, quelli che purtroppo siamo abituati a vedere in tv e che ci sembrano tanto lontani da noi: corpi per terra con lenzuoli bianchi sopra, gente che piangeva e si disperava, visi coperti di sangue”. E’ il racconto, all’Adnkronos, di un testimone italiano, funzionario della Commissione Europea. “Inutile negare che mi è andata bene, sarebbero bastati pochi minuti in più, un treno della metro preso qualche minuto più tardi…”, aggiunge. “Così come è inutile negare che l’aria qui a Bruxelles sia tesa, nessuno ne parla ma tutti pensano che possa succedere qualcosa da un momento all’altro. Io stesso – conclude – dopo quello che è accaduto stamattina, ho pensato che mentre tutti sono concentrati sull’aeroporto e le fermate della metro di Maelbeek e Schumann, potrebbe scoppiare un’altra bomba in qualunque altra parte della città. Nonostante questo – conclude – continuerò a prendere la metropolitana, anche perchè non ho alternative. Insomma cerchiamo di non cambiare le nostre abitudini anche se, sempre più spesso, gli eventi ci costringono a farlo”.
CRONACA
22 marzo 2016
Strage di Bruxelles, testimone italiano: “Salvo per miracolo, pochi minuti più tardi e sarei morto”