Denuncia una pesante intimidazione Luigi Coppola, testimone di giustizia campano e fondatore del Movimento per la lotta alla criminalità organizzata. “Nel pomeriggio del 24 marzo, intorno alle 17, mentre mi accingevo a salire in auto dopo essermi fermato in un negozio, mi sento chiamare per nome da due persone in sella a una moto – racconta – Neanche il tempo di capire chi fossero e cosa volessero, che mi sento apostrofare con queste testuali parole: ‘Sei un pezzo d’infame’. Contestualmente uno dei due mi ha sputato in faccia, dicendo ‘fai silenzio che se no ti sparo…'”. “E’ allucinante ciò che mi e accaduto – aggiunge Coppola -, e non capisco se il tutto va collegato a coloro che denunciai, condannati per associazione mafiosa, oppure al mio continuo impegno per affermare la legalità o ancora al fatto che ultimamente i miei legali stanno portando avanti azioni di risarcimento danni nei confronti dei camorristi autori dei reati nei miei confronti e che lo Stato mi ha lasciato solo anche in questa battaglia per i miei diritti. Certo è che tra Pompei, Boscoreale, Torre Annunziata e Castellammare di Stabia sono noto come colui che ha denunciato i camorristi e che ancora fa battaglie contro le mafie, e quindi odiato da coloro che ancora schifosamente continuano a delinquere”. “Io non mi lascio intimidire da uno sputo – sottolinea Coppola – ma rifletto sull’assenza di un minimo di sicurezza, come riconoscenza da parte dello Stato nei miei confronti. E se fossero stati proiettili a colpire il mio volto?”.
CRONACA
26 marzo 2016
Pompei. Luigi Coppola: “Minacce e sputi contro di me”