Le siringhe macchiate di sangue coperte da fazzoletti e cocci di bottiglia. I lacci emostatici poggiati sulle scale. Una distesa di piccioni morti e un odore nauseabondo che si alza fino alle finestre del primo piano. Sembra una scena di “Noi, i ragazzi dello Zoo di Berlino”, il film cult del 1978 sulla tossicodipendenza diretto da Uli Edel. Purtroppo però non si tratta di un set cinematografico ispirato alla Germania anni ’70. Questo è il cimitero dello spaccio di Torre del Greco, la “casa” dell’eroina dove ci si “buca” davanti a donne e bambini. Siamo in pieno centro. Nei pressi dello stadio “Amerigo Liguori”, in una stradina che collega viale Moro con via Ignazio Sorrentino (via dello Sport). In quel piccolo angolo “scavato” nel cemento il tempo sembra essersi fermato. Un tuffo nel passato, un viaggio che riporta alla mente le immagini degli anni bui in cui, sotto al Vesuvio, uccideva più l’eroina che i colpi di pistola. Decine e decine di ragazzi, puntualmente si radunano su quelle scale scolpite nel degrado.
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