Adesione obbligatoria ai fondi pensione e destinazione obbligata di almeno una parte del Tfr alle forme di previdenza complementare. Sono le principali novità, riporta ‘Studio Cataldi’, della mini-riforma della previdenza integrativa allo studio del governo che dovrebbe arrivare con la prossima legge di stabilità.
“Il pacchetto di misure si muove su due fronti – si spiega – da un lato introdurre l’obbligatorietà dell’adesione ai fondi pensione, che sarebbero resi più convenienti grazie all’alleggerimento della tassazione (di circa 3-4 punti) e l’aumento della deducibilità fiscale dei versamenti; dall’altro rendere obbligatoria la destinazione di almeno una parte del Tfr alle forme di previdenza complementare”.
Tra le altre opzioni allo studio dell’esecutivo per rendere più flessibile la legge Fornero, “la più quotata rimane quella del ‘prestito pensionistico’ erogato dalle banche. Il lavoratore in sostanza potrebbe chiedere un anticipo che sarebbe dato dalle banche attraverso l’Inps, da restituire poi al raggiungimento del requisito di vecchiaia (sempre tramite l’istituto di previdenza) in piccole rate spalmate sull’assegno finale”.