«Sono pazzo di te le medicine non mi fanno effetto» così il trentaduenne nocerino scriveva alla destinataria del suo amore. La aspettava all’uscita della chiesa, romanticamente, ma lei niente. Ci provava con i messaggi, ma già le sue attenzioni si erano guadagnate una denuncia perchè avevano travalicato il rispetto e la buona creanza. Nonostante l’accusa di stalking, il ragazzo insisteva. Anche con la madre, quando per caso o per cura la incrociava per strada. Se la prendeva con le amiche, pieno di rabbia. Infine, provò l’ultimo tentativo, armato di rosa, bussando a casa sua. La madre, anche in quel caso, fece da filtro, lasciandolo fuori. E lui, buttato il fiore, in preda alla rabbia, prese a pugni la porta, urlando di tutto contro di lei. Ora è in attesa di cmparire dal giudice, raggiunto da richiesta di processo.
CRONACA
8 maggio 2016
Una rosa non basta: lo stalker innamorato rischia il processo