L’inchiesta sul patto di mutuo soccorso tra i Lo Russo di Miano e i Birra di Ercolano per la realizzazione del duplice omicidio del boss Mario Ascione e del guardaspalle Ciro Montella convince anche i giudici del Riesame: il Tribunale della Libertà ha infatti confermato le accuse e il carcere per tre esponenti di spicco della cosca mianese, ‘i capitoni’ all’anagrafe ella camorra, blindando così l’impostazione accusatoria tratteggiata dal pubblico ministero antimafia Sergio Ferrigno sulla scorta di numerosi collaboratori di giustizia, quasi tutti ex malavitosi dei Birra di Ercolano. Restano in cella, dunque, il boss Carlo Lo Russo (già chiamato a fare i conti con un’altra accusa di omicidio, quello di Pasquale Izzi, ucciso a fine marzo a Miano perché antipatico al padrino ), Massimo Tipaldi (che sta scontando una condanna definitiva a 25 anni per il duplice omicidio in due fasi con vittime il ras del clan Stabile Giuseppe D’Amico e Salvatore Manzo, ammazzati la mattina del primo giugno del 2004) e Oscar Pecorelli detto ‘o malomm (che ha ricoperto anche la carica di capo ed è stato già condannato per associazione di stampo mafioso).
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