Una collaborazione, attraverso una delle cooperative attive presso l’Ufficio di coordinamento del Piano di Zona S1, sospetta. Tanto da finire nel mirino dell’Antimafia e della Commissione d’Accesso agli atti. Perché quel cognome, Ridosso, ha subito acceso l’attenzione degli investigatori che stanno cercando di capirne qualcosa in più. Il giovane laureato, parente di una delle famiglie più influenti della città dal punto di vista criminale, è stato attivo fino a qualche mese fa, proprio durante il periodo che gli investigatori e i componenti del pool del vice-prefetto Vincenzo Amendola stanno prendendo in esame. Bisognerà capire infatti se i vertici del coordinamento del Piano di Zona S1, che vede Scafati come ente capofila, sapevano di quel giovane impegnato nell’assistenza sul territorio. Per questo documenti e atti specifici sono già al vaglio del pm della Procura Antimafia di Salerno, Vincenzo Montemurro, e della squadra di lavoro della Commissione d’Accesso.
+++ TUTTI I DETTAGLI OGGI SULL’EDIZIONE DI METROPOLIS IN EDICOLA +++