Dalle prime ore di questa mattina, i militari del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente e della Polizia Metropolitana di Napoli, in collaborazione con i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Napoli stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare.
L’ordinanza è stata emessa dal Tribunale di Napoli – Ufficio GIP – su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, dai Procuratori Aggiunti Giuseppe Borrelli e Filippo Beatrice e rientra nell’ambito di una indagine più ambia.
Le investigazioni hanno consentito di raccogliere gravi elementi di reato in ordine all’esistenza nel territorio di Giugliano in Campania, di Quarto e di altre aree limitrofe, di un consolidato sistema, a cui hanno aderito a vario titolo imprenditori e professionisti, dedito ad attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti attraverso la predisposizione di falsi documenti di trasporto e falsi certificati di analisi, e che hanno permesso lo smaltimento illecito nella cava San Severino e la cava Neos di Giugliano in Campania di oltre 250.000 tonnellate di rifiuti, così da garantire un ingiusto profitto di alcuni milioni di euro derivante dal non sopportare i costi dovuti per lo smaltimento dei rifiuti presso i siti autorizzati.
Alla luce degli elementi emersi nel corso delle indagini, in cui risultano complessivamente indagate 39 persone, l’Autorità Giudiziaria ha emesso i provvedimenti di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari a carico di 15 persone. Obblighi di dimora a carico di altre quattro persone. Contestualmente all’esecuzione delle misure nell’area napoletana, sono in corso numerose perquisizioni presso società ed impianti in altre zone del territorio nazionale ed in particolare a Isola delle Femmine (Pa), Catania, San Severo (FG), Grosseto, Matera e Bergamo.