E’ partito dal nulla, dal una casa popolare di via Bramante a Milano; ora è uno dei più importanti rapper italiani.
Marracash, in arte Fabio Bartolo Rizzo, è la dimostrazione di come i sogni, se ci credi e se t’impegni, possano avverarsi.
Genitori di origini siciliane, madre bidella, papà camionista, da Nicosia si trasferiscono a Milano Chinatown, casa popolare senza bagno e con una turca al piano. Quando Fabio ha 10 anni la vita della famiglia Rizzo cambia. Lo scandalo Tangentopoli ha ripercussioni anche su di loro: il padre perde il lavoro, arriva lo sfratto e il trasferimento nella periferia pericolosa. Fabio cambia vita, in peggio: il suo nome dìarte nasce proprio in quegli anni, tra droga e violenze. Poi arriva il rap e tutto cambia di nuovo.
Marracash è definito oggi il letterato del rap: «Ho iniziato a leggere da bambino. Sono partito da Ventimila leghe sotto i mari. Soffrivo di insonnia e un libro mi aiutava. Era anche un passatempo che costava poco. In cortile con gli amici fumavamo canne e io facevo i riassunti dei romanzi che leggevo. Quando ho scoperto Baudelaire ho avuto la sensazione di leggere qualcosa che avevo dentro ma non sapevo esprimere. Hemingway l’ho letto tutto».
Domani sarà ospite al Wired Next Fest a Milano.