PIANA DEL SELE – Migranti giunti alla ricerca della libertà nel salernitano costretti a lavorare fino a quattordici ore al giorno per venti euro. E’ l’ultimo approdo dello sfruttamento di manodopera nei centri della Piana del Sele da parte di imprenditori agricoli e caporali senza scrupoli ma pronti a rischiare anche il carcere pure di alimentare la propria sete di profitti. Fino ad ora i controlli delle forze dell’ordine come le denunce presentate da alcuni sindacalisti a nulla sembrano essere serviti. Ogni mattina all’alba a decine e decine, tra cui molti migranti, attendono lungo il ciglio della Statale 18 il mini bus che li condurrà nelle terre della Piana del Sele per raccogliere le produzioni di stagione. Poi, al calare del sole, fanno rientro nei centri di accoglienza a Palinuro-Centola, Sicignano degli Alburni, Morigerati, Sanza e finanche Battipaglia. Molti di loro sono in attesa di riconoscimento del loro status dopo la richiesta di asilo politico asilo, diversi provenienti dagli sbarchi avvenuti a Salerno a partire dal 2014. Ma esiste nel salernitano anche una proficua cultura della solidarietà che regala copiosi frutti.
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