Bollette stratosferiche calcolate su consumi solo presunti: Eni condannata a una maxi-multa dall’Autorità Garante per la Concorrenza, si apre la strada dei rimborsi anche per le famiglie stabiesi che hanno presentato ricorso. Lo annuncia l’Unione Nazionale dei Consumatori che con l’ufficio legale del comitato di Castellammare, rappresentato dagli avvocati Marilisa Somma, Assunta Russo, Raffaele Vingiani e Enzo Vingiani, ha seguito le pratiche di decine di famiglie stabiesi.
L’Eni complessivamente è stata condannata al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria complessiva di ben tre milioni e seicentomila euro. La colpa? Pratiche commerciali scorrette in violazione del Codice del Consumo.
«Nel corso del procedimento – sottolineano gli avvocati dell’Unione Consumatori – sono stati accertati malfunzionamenti nelle attività di fatturazione di consumi anche pluriennali e la mancata o ritardata restituzione di importi ai clienti (in alcuni casi oltre i 500-1000 giorni). L’istruttoria ha,p peraltro, accertato l’elevato numero di diffide inviate ai clienti (oltre 2 milioni) e l’affidamento dei crediti agli istituti di recupero anche in pendenza di istanze reclami e contestazioni (circa 6/700.000 annui)». In pratica l’Eni invece di inviare regolarmente la fattura bimestrale, in moltissime occasioni, ha inviato fatture relative a più mesi – addirittura anche a un intero anno solare- senza che venissero mai letti i consumi effettivi.
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