Il suo quadro clinico è stato dichiarato stabile. Sulla cartella personale la dicitura «fuori pericolo» è ben evidenziata. È tornato a casa D.A., il baby boss della famiglia Amato-Pagano rimasto ferito – in circostanze ancora non del tutto chiare – nel corso di un agguato costato la vita a due pregiudicati, il marocchino Mohammad Nouvo e il trentaduenne Alessandro Laperuta. E il rientro nell’abitazione di famiglia del sedicenne è stato celebrato con un rumoroso corteo di auto e scooter. Almeno tre vetture, a clacson spiegati, hanno accompagnato il rientro a casa del baby boss rimasto ferito lunedì scorso in circostanze ancora da chiarire nell’appartamento al quarto piano del civico 118 di via Giulio Cesare. Braccia alzate in segno di vittoria, gli uomini a bordo delle auto in corteo hanno accolto così il ritorno a casa del sedicenne dopo la breve degenza al Cardarelli. Il giovane aveva riportato una ferita d’arma da fuoco al torace, si pensa, nel corso dell’agguato che ha stroncato le vite di Alessandro Laperuta e Mohammed Nouvo nel primo pomeriggio di lunedì. Secondo la ricostruzione ipotizzata dagli investigatori, il giovane ras degli Amato Pagano, nipote dei due boss che diedero vita alla prima faida di Scampia del 2004, sarebbe rimasto ferito dal fuoco amico nel corso dell’agguato del parco Padre Pio per poi essere caricato a bordo del T-Max guidato da Raffaele Mauriello che ha interrotto la folle corsa verso l’ospedale – o forse presso l’abitazione del sedicenne di via Cicerone – nella portiera di una Fiat Punto all’incrocio della villa comunale del popoloso comune a nord di Napoli.
Sempre secondo quanto supposto dagli inquirenti, il giovane sarebbe poi stato soccorso da suoi fedelissimi nei pressi del centralissimo e trafficato incrocio per poi essere affidato alle cure di un’ambulanza intercettata in via Signorelli. Si attendono, intanto, gli esiti degli esami dello «stub» a cui sono stati sottoposti sia il minorenne che gli altri soggetti coinvolti nell’agguato. Si tratta di un particolare esame volto ad accertare l’eventuale presenza di tracce di polvere da sparo sulle mani.