Marco Mariano cede. Forse. Il boss dei Quartieri Spagnoli, l’uomo che dopo una lunga detenzione ha cercato di riportare in auge la sua famiglia puntando sui grandi appalti e mirando a piazzare dei propri uomini finanche al Comune di Napoli alle elezioni del 2011, accarezza l’idea di collaborare con la giustizia. La notizia rimbalza dai vicoli, vola nelle aule di giustizia e destabilizza il ‘sistema’. Il ‘sistema’ malavitoso che Mariano ha rappresentato per anni.
Un primo contatto con la procura della Repubblica c’è già stato: il boss ha iniziato a parlare. Non a caso, i familiari più stretti del boss rimasti ai Quartieri Spagnoli sono stati trasferiti in tutta fretta nei giorni scorsi.
Marco Mariano è pronto a passare il guado. Una scelta clamorosa. Ma, e qui sta il dato ancora più eclatante, la procura tira il freno a mano. Nessuna apertura incondizionata al boss di Montesanto. Marco Mariano dovrà guadagnarsi il patentino di collaboratore di giustizia. Ecco perché, ieri (mercoledì, ndr) mattina, nell’aula bunker Ticino1 del carcere di Poggioreale dove si è tenuta una nuova udienza del processo ai Mariano che vede il padrino imputato, il pubblico ministero antimafia Michele Del Prete non ha presentato Mariano come collaboratore di giustizia. Né il diretto interessato ha cambiato ancora avvocato, cosa che accade quando un malavitoso decide di dare un calcio al passato.
+++TUTTI I DETTAGLI SUL QUOTIDIANO METROPOLIS EDIZIONE NAPOLI IN EDICOLA OGGI+++