La libertà e la famiglia. La moglie, ma soprattutto i due figli. Sta tutta qui la molla che ha spinto Pasquale Scotti, un passato lontano da protagonista nella Nuova Camorra Organizzata e una storia più recente da imprenditore in doppio pet-to in Brasile, a decidere di collaborare con la giustizia. «Quell’uomo, il camorrista, non esiste più», va ripetendo come un disco rotto da quando la sua latitanza è stata spezzata a Refice dal tintinnio delle manette. In Brasile Scotti s’è rifatto una vita. Ha acquistato – a suon di euro – una nuova identità. S’è sposato, ha avuto due figli. Ed è diventato imprenditore. Un uomo nuovo. Ripulitosi dal sangue che ha versato quando era il braccio destro di Raffaele Cutolo, quando in Campania imperversava la guerra con la Nuova Famiglia di Carmine Alfieri. «Quell’uomo non esiste più», dice. Il suo accento brasiliano, la tendenza a parlare in quella ‘nuova’ lingua che era diventata la sola che ha masticato per quasi trent’anni ne sono la dimostrazione. La dimostrazione che Scotti s’è la-sciato tutto alle spalle all’in-domani di quella fatidica notte di Natale del 1983: era detenuto nell’ospedale civile di Caserta, segò le sbarre della finestra della sua stanza e con una fune si calò in strada, scomparendo nel nulla. Neppure la moglie sapeva dei suoi tra-scorsi: l’ha scoperto quando l’Interpol gli ha portato via il compagno. Ed è per riprendersi quella nuova vita che il malavitoso ha scelto di passare dalla parte dello Stato. Di autodenunciarsi per i crimini commessi e di ricostruire storie rimaste avvolte dall’ombra. L’obiettivo è riconquistare presto la libertà, il che non è impossibile. Scotti deve scontare un definitivo a 30 anni di reclusione. Significa che – se la sua collaborazione dovesse proseguire – tra cinque anni potrebbe essere fuori dal carcere. E potrebbe riabbracciare la sua famiglia. Una famiglia che, per ora, è ancora in Brasile. A Recife, laddove Scotti è stato individuato e arrestato il 26 maggio dello scorso anno. Lì Scotti era per tutti Francisco De Castro Visconti. Una persona rispettabile. E quella storia il numero 2 dei cutoliani vuole proseguirla.
CRONACA
14 luglio 2016
SCOTTI PENTITO. L’obiettivo: condanna a 5 anni e ritorno in Brasile