C’è uno strano giallo che prende vita all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, nelle distese a confine tra Ottaviano e Terzigno. Decine di cani randagi, conigli e volpi sono stati avvellenati. La scoperta, sotto gli occhi di chi ogni giorno calpesta i sentieri alla scoperta delle bellezze naturali ma anche di volontari che provano a salvare quegli animali, soprattuto cani, e offrire loro una famiglia o l’affido temporaneo all’interno di un canile. Ma da settimane qualcosa sta alimentando un vero e proprio campanello d’allarme, e nonostante il clima inquietante generato dai ritrovamenti, ancora nessuna chiarezza sui singoli episodi. Per ora la certezza è una: due denunce presentate sia ai vertici dell’Asl Veterinaria che al comando della polizia municipale di Ottaviano e Terzigno dove però le segnalazioi sono rimaste semplice carta straccia. Il primo caso si era verificato il 4 novembre del 2014 quando un gruppo di bambini in gita scolastica giocando nella distesa ritrovarono un meticcio impiccato e poi appeso ad un albero. Una scena assurda sotto gli occhi dei bambini che tempestivamente riportarono quell’orrore alla guida turistica. Si parlò di un gesto dalle sfumature camorristiche, di un maniaco. Una notizia sulla quale si indagò ma che è poi rimasta inchiostro sulla solita informativa. Il colpevole di quel macrabo gesto ancora oggi non ha un volto, figuriamoci un nome.
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