L’inchiesta-bis condotta dalla procura di Torre Annunziata sulle presunte distrazioni di fondi degli armatori-vampiri della Deiulemar compagnia di navigazione dal tesoretto destinato alle vittime del “grande crac” supera lo scoglio del Riesame. A quindici giorni dal secondo arresto in 4 anni, infatti, i giudici del tribunale delle libertà di Napoli hanno rigettato l’istanza di scarcerazione – volta a ottenere il beneficio degli arresti domiciliari – presentata dagli avvocati di Angelo Della Gatta, il figlio minore del fondatore Giovanni Battista Della Gatta. Il pericolo di reiterazione del reato – giustificato dalla «non comune pervicacia nel delinquere» e dalle «instancabili attività fraudolenti di tipo distrattivo» portate avanti già a partire dai mesi successivi alla pesante sentenza di condanna del 9 luglio 2014 – e il rischio di inquinamento delle prove sono alla base del “no” del Riesame alla richiesta di scarcerazione per Angelo Della Gatta.
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