Un incidente stradale aveva posto fine alla sua vita, così si era deciso per la cremazione. Nessuno dei parenti però si sarebbe aspettato di ritrovarselo di nuovo davanti alla porta di casa vivo e vegeto dopo ben tre anni. Come rivelano i media locali, è quanto accaduto in Cina alla famiglia di un 59enne malato di mente che abita nel villaggio di Tanjialong, nella provincia di Hunan. L’uomo in realtà era scomparso nel 2009 in circostanze misteriose e i familiari denunciarono l’accaduto alla polizia. Dopo tre anni, nel 2012, le autorità bussarono alla porta di casa dei familiari per comunicare che l’uomo era stato ritrovato morto in un incidente stradale avvenuto nella vicina contea di Hengshan. Il corpo della vittima però era irriconoscibile e i familiari non poterono vederlo, ma la polizia assicurò che era stato eseguito un test del dna e confrontato col quello dei familiari in particolare del fratello. Comprensibile quindi lo sconcerto quando il 59enne si è ripresentato vivo a casa nel dicembre scorso.
Secondo il suo stesso racconto, l’uomo sarebbe stato rapito e venduto ad una fabbrica di mattoni illegale e praticamente ridotto in schiavitù. Sarebbe stato costretto a lavorare in fabbrica per tre anni prima di essere rilasciato a causa della sua salute. Poi avrebbe vagato per strada dove è stato ritrovato da un’associazione di volontariato a cui poi l’uomo ha rivelato il suo vecchio indirizzo. La famiglia ora chiede di sapere il motivo dell’errore e chi sia effettivamente l’uomo cremato.