La Geset finisce ancora nel mirino della Commissione d’Accesso agli atti, insediatesi lo scorso 22 marzo al Comune di Scafati. Il Pool guidato dal vice-prefetto Vincenzo Amendola è alle prese con la stesura della relazione che, entro il prossimo 22 settembre (a sei mesi dall’arrivo a Palazzo Mayer), dovrà consegnare al prefetto di Salerno, Salvatore Malfi. E se, dopo la richiesta di arresto rigettata, tra gli altri, per il sindaco Pasquale Aliberti, c’è già chi ipotizza uno scioglimento del consiglio comunale, iniziano a trapelare le prime indiscrezioni sul lavoro effettuato dalla Commissione sin dalla scorsa primavera.
Particolare attenzione è stata riservata alla Geset, la società più volte contestata dai componenti dell’opposizione e che per conto del Comune gestisce i tributi locali e le affissioni. Proprio sulla seconda questione gli uomini di Amendola si sarebbero soffermati negli ultimi giorni, in particolar modo per quanto riguarda la pubblicità mortuaria. Nella convezione tra il Comune di via Pietro Melchiade e la Spa di Cercola infatti c’è anche la gestione delle affissioni dei manifesti funebri. Una vicenda su cui la Commissione, almeno secondo un primo screening effettuato nella prima decade dello scorso mese di luglio, avrebbe trovato una situazione poco chiara. A partire dall’installazione dei totem presenti in città. Da un controllo sommario, infatti, la Geset non disporrebbe a Scafati di nessuno spazio dedicato alla pubblicazione dei manifesti di lutto. Un’assenza che risalterebbe per la massiccia presenza, invece, di tabelloni di alcune aziende del settore, due in particolare, che svolgono regolarmente la propria attività sul territorio comunale e nell’hinterland dei Paesi vesuviani.
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