Usa le parole di San Matteo, il sindaco di Salerno, Enzo Napoli per tornare sulla vicenda della mancata rappresentanza istituzionale alla processione del Santo Patrono.
Una breve considerazione nell’attesa di far chiarezza con un comunicato stampa che sarà redatto nella giornata di oggi e con il quale sarà chiarita ufficialmente la posizione dell’Amministrazione.
Eppure, a margine della manifestazione tenutasi ieri mattina presso la scuola Alfano I-Quasimodo, il primo cittadino ha ripreso un versetto del Vangelo di Matteo per commentare in modo sintetico tutto l’iter che ha caratterizzato la vicenda.
«Mi permetto di usare una considerazione di San Matteo che diceva: il vostro discorso sia sì, sì, no, no. Tutto il resto appartiene al diavolo». Che tradotto sta a significare la necessità – secondo il Credo cristiano – di dire con coraggio ciò che si pensa e di scegliere da che parte stare.
Parole che contestualizzate alla vicenda della mancata partecipazione alla processione del Patrono potrebbero rappresentare la scelta del Comune di seguire in modo chiaro e netto una strada, senza utilizzare mezzi termini. Un accenno del concetto che sarà, poi, chiarito attraverso il comunicato redatto dall’Amministrazione.
Ma del caso San Matteo ha parlato anche il vice sindaco Eva Avossa che lo scorso anno indossò la fascia tricolore in rappresentanza del Comune di Salerno.
«Abbiamo rispettato l’invito del Vescovo a non disturbare l’evento religioso con altre situazioni – ha affermato la componente dell’esecutivo cittadino -. La manifestazione si è svolta nel migliore dei modi, come voleva il Vescovo. Siamo tutti contenti. Io ho partecipato come fedele, ero tra la folla».
Proprio l’Arcivescovo Luigi Moretti, tra l’altro, oggi incontrerà la stampa per commentare le ultime vicende e provare a ricucire uno strappo che, dopo l’assenza di Comune e Provincia alla processione del Santo Patrono rischia di acuirsi sempre più.
I due Enti, infatti, avrebbero scelto di manifestare la propria diversità di vedute rispetto alle decisioni della Curia, lanciando un messaggio forte e chiaro. Querelle che un po’ a sorpresa ha coinvolto anche Palazzo Sant’Agostino.
A quanto pare, infatti, nella settimana antecedente la processione era stata avviata l’organizzazione per la presenza di fascia e gonfalone alla processione di San Matteo.
Ma ad un tratto sarebbe arrivato il contrordine e l’invito a non partecipare al rito religioso. Con le conseguenze, ancora in corso, di polemiche, esposti e commenti di varia natura che si ripetono lasciando poco spazio al culto del Patrono.
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