Si chiama Louise Delage, ha 25 anni e vive a Parigi. Ha aperto il suo profilo Instagram lo scorso 1° agosto, raccogliendo più di 21mila follower in poco meno di due mesi. E, naturalmente, una valanga di ‘Like’, oltre 50mila.
Una ragazza come tante che posta scatti da Tahiti a Berlino, alterandoli con selfie e immagini di feste e party, amici e allegria. Ma non è una ragazza come tante. Louise, infatti, non esiste.
E nessuno sembra essersene accorto fino al momento in cui, pochi giorni fa, come ultimo post caricato sul social network, non è apparso un video in cui sono stati riassunti gli ultimi (ma sarebbe meglio dire, i primi e ultimi) 30 giorni della giovane, caratterizzati tutti da un’compagno’ discreto ma onnipresente: l’alcol.
“I suoi follower hanno davvero consapevolezza di ciò a cui mettono ‘Like’?” si legge nel video ideato per la campagna di prevenzione di ‘Addict Aide’, fondo francese creato nel 2014 con l’obiettivo di informare e prevenire le dipendenze.
“E’ facile diventare ‘addicted’ seguendo l’esempio di una persona cara” si legge ancora nel filmato, in cui tutto – ogni foto, ogni scatto, ogni sorriso – acquista velocità, vertiginosamente, per finire nel fermo immagine in primo piano di unbicchiere di champagne. Uno stop improvviso, che vuole informare e fermare la corsa folle verso la dipendenza.