«L’Acse è cosa vostra. Nominate un vostro uomo di fiducia». A parlare è un componente dell’amministrazione comunale di Scafati, retta dal sindaco Pasquale Aliberti. Una frase pronunciata via telefono e rivolta a Luigi Ridosso, uomo dell’omonimo clan che imperava in città, per discutere della faccenda relativa alla nomina di Ciro Petrucci a vice-presidente della società partecipata Acse. Un colloquio che fa parte delle intercettazioni che, ieri mattina, il Pm Vincenzo Montemurro, titolare dell’inchiesta Antimafia su Scafati, ieri ha depositato al Tribunale del Riesame, ottenendo, contestualmente, il rinvio al prossimo 17 novembre della decisione sulla richiesta di arresto per il sindaco, il fratello Nello Maurizio Aliberti, Luigi e Gennaro Ridosso. Un prova che, secondo gli inquirenti, confermerebbe le ingerenze della criminalità organizzata negli affari dell’Ente di via Pietro Melchiade.
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