Settecento persone, un corteo lunghissimo per dare l’ultimo saluto a Michele Mascolo, il trentenne stroncato da un infarto dopo essere stato dimesso dall’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia per una presunta colite. C’è la rabbia e il dolore negli occhi dei familiari di Michele o Big Mike, come lo chiamavano i suoi amici. Il rombo dei motori di più di dieci motociclette ha accompagnato Michele nel suo ultimo tragitto, per tenerlo per mano ancora una volta, mentre si percorre una strada a lui familiare. «Perchè? Perchè? Mi chiederete – ha affermato Don Vincenzo -. La risposta è soltanto in Dio». Una vita spezzata che ha lasciato dietro di sé grosse polemiche, cinque medici indagati e un esposto alla Procura con i risultati dell’autopsia fatta ieri. «La vita è sacra, bisogna fare di tutto per salvarla – ricorda il parroco durante l’omelia-. La dignità umana va rispettata, non si può trattarla come quella di un insetto». Ma non c’è tempo oggi per pensare a questo, il dolore è troppo e la forza troppo poca per essere lucidi. «Non servono parole – conclude il parroco – lasciatevi consolare dal mio abbraccio». E poi all’uscita della chiesa, palloncini bianchi, tanti, lasciati fluttuare in cielo, con l’anima pesante e il pensiero che vola a quel sorriso, l’ultimo di Big Mike, prima di salutare questa vita, di sicuro, troppo presto.
CRONACA
8 ottobre 2016
Castellammare. Corteo di moto e lacrime per l’ultimo saluto a Michele