Proiettili di medio calibro, una bomba da mortaio e due cluster contenenti mine antiuomo, tutti risalenti alla Seconda guerra mondiale sono stati ritrovati dai palombari del Nucleo Sdai (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Napoli e da quelli del reparto Pronto Impiego del Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei” (Comsubin, La Spezia) nella zona tra Bacoli e Capo Miseno. L’operazione si e’ svolta dal 18 al 20 ottobre ed e’ partita dopo una segnalazione della Guardia di Finanza all’Autorita’ marittima di Pozzuoli sulla possibile presenza di residuati esplosivi del periodo bellico. I palombari hanno trovato ed identificato gli ordigni esplosivi che sono stati posti in sicurezza e, successivamente, fatti brillare al largo di Capo Miseno, in un area individuata dalla Guardia Costiera di Pozzuoli. Gli ordigni distrutti, trovati ad una profondita’ compresa tra i 15 e i 27 metri, nonostante fossero in mare da oltre settant’anni, non solo mantenevano immutata la loro pericolosita’, ma essa era notevolmente aumentata a causa della corrosione delle spolette e degli inneschi esplosivi. In queste condizioni, l’unico sistema per neutralizzarli, e’ il loro brillamento che puo’ essere eseguito solo dagli specialisti della Marina Militare, con tecniche ben collaudate che non comportano danni all’ecosistema marino.
CRONACA
21 ottobre 2016
Bombe mortaio e mine della Seconda Guerra Mondiale ritrovate nel golfo di Napoli