La battaglia delle Fonderie Pisano va avanti. Su più fronti. E mentre gli operai continuano la loro protesta, programmando per i prossimi giorni altre manifestazioni per far sentire all’intera città il loro malcontento e la loro disperazione dopo il mancato dissequestro dello stabilimento di via dei Greci, anche la proprietà non si arrende. Ieri mattina, infatti, l’avvocato Guglielmo Scarlato, legale della famiglia di industriali salernitani, ha presentato il ricorso al tribunale del Riesame contro la decisione del Gip della Procura di Salerno, Stefano Berni Canani, che negli scorsi giorni aveva rigettato la richiesta di dissequestro dell’impianto industriale. Un passo in avanti che, però, non si risolverà in tempi brevi: a causa dei numerosi procedimenti in calendario al Tribunale della Libertà, infatti, la decisione arriverà fra la fine del mese di novembre e l’inizio di dicembre.
Dunque, salvo imprevisti colpi di scena, il destino delle Fonderie Pisano non si conoscerà prima di un mese, costringendo la proprietà delle Pisano a cercare delle soluzioni alternative per non perdere del tutto le commesse, elemento fondamentale per permettere la sopravvivenza di uno stabilimento alle prese con una serie di difficoltà infinite. All’interno dell’incartamento presentato per il ricorso al Riesame, infatti, è stato evidenziato che parte della produzione “prenotata” dai clienti per i prossimi mesi sarà smaltita nelle FDF, lo stabilimento di proprietà della famiglia Pisano insistente nella zona industriale di Foggia, rinomato per essere il maggiore fornitore di caditoie per l’Acquedotto Pugliese. La fabbrica “gemella” delle Pisano, però, non potrà soddisfare le richieste pervenute nel tempo allo stabilimento salernitano, in quanto l’industria è ben più piccola rispetto a quella di via de’ Greci.
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