E sono tre. Anche il Comune di Massa Lubrense batte cassa e chiede il “rimborso” di 316 mila euro sottratti dal governo Monti. Si tratta ormai della nota querelle sulle prescrizioni della spending review che comportò la decurtazione di entrate erariali nei confronti degli enti locali. Dopo le amministrazioni di Piano di Sorrento e Vico Equense – che lamentano rispettivamente 500mila e 605mila euro – arriva il turno della giunta di Massa Lubrense. Approvata in tal senso un delibera di indirizzo che richiama tutto l’iter della spending review, la decisione del governo dei tecnici e i “danni” patiti dalla casse comunali dell’esecutivo di largo Vescovado. Adesso, nel corso dei prossimi giorni, spetterà al sindaco Lorenzo Balducelli presentare l’istanza di rito sia al ministero dell’Interno sia al ministero dell’Economia e delle Finanze. Il governo si sta vedendo recapitare citazioni a valanga.
Era il 2013 quando l’ex premier Mario Monti stabilì il taglio delle entrate erariali dei Comuni. La manovra provocò decurtazioni pari a 2,2 miliardi di euro nel 2013, divenuti poi 2,5 nel 2014 e 2,6 nel 2015. Scattò immediatamente la sollevazione degli amministratori locali. Fino al ricorso diretto alla Consulta che si è espressa contro quel provvedimento governativo l’anno scorso.
Per i giudici costituzionali «il mancato coinvolgimento della Conferenza Stato-Città e autonomie locali nella fase di determinazione delle riduzioni addossate a ciascun Comune» unita «alla mancanza di un termine per l’adozione del decreto ministeriale e alla individuazione dei costi intermedi come criterio base per la quantificazione dei tagli finanziari, comporta, infatti, la violazione degli articoli 3, 97 e 119” della Costituzione».
politica
19 gennaio 2017
Spending review, il Comune di Massa Lubrense batte cassa: chiesti 300mila euro al governo