Sono triplicati gli immobili comunali occupati dai centri sociali, da quando Luigi de Magistris, che proprio tra i loro attivisti ha buona parte del suo bacino elettorale, è sindaco di Napoli. Occupazioni su cui ora si chiede conto, a partire dalle spese delle utenze fino agli eventuali mancati introiti che sarebbero potuti derivare da un diverso utilizzo.
Il post Salvini
L’elenco-dossier finisce in Procura e alla Corte dei Conti all’indomani del corteo Anti-Salvini, promosso da attivisti dei centri sociali e comitati, terminato con scontri violenti, un quartiere messo a ferro e fuoco e 34 feriti, tra cui molti agenti. In ben una trentina di locali gli attivisti dei centri sociali tengono le loro attività con l’ok del sindaco della “rivoluzione che si fa governando”. A governare, di certo, negli immobili comunali sono loro. La parte del leone la fa naturalmente Insurgencia, che sostiene in prima linea il sindaco e che ha eletto anche una rappresentante in Consiglio comunale, Elenora De Majo ed ha un componente nel coordinamento di deMa, il suo fidanzato Egidio Giordano.
Le strutture
Così Napoli non ha solo il lungomare liberato, ma anche Largo Baracche Liberato: situato nell’omonimo largo dei Quartieri Spagnoli ed occupato lo scorso 3 giugno, poco prima delle elezioni, da alcuni membri del Laboratorio Insurgencia. Ma ci sono anche Santa Fede Liberata, ex oratorio e conservatorio di proprietà comunale, occupato a dicembre del 2014 da un gruppo vicino a Zero81, a sua volta nato dalla scissione di Insurgencia. E ancora: Scugnizzo Liberato, l’ex carcere minorile in via Salita Pontecorvo occupato da Scacco Matto che insieme all’associazione “Davide Bifulco”, il ragazzo ucciso da un carabiniere a Soccavo perché non si era fermato all’alt, da luglio del 2015 occupa anche una scuola appena ristrutturata di proprietà comunale. Poi la Galleria Liberata in piazza Museo Nazionale, dove il Carc/Uds ha occupato locali di proprietà del Banco di Napoli e il Giardino Liberato, di proprietà del Comune e facente parte del convento, dove dal 2012 c’è il Comitato Abitanti Materdei.
La nuova era
Ai dieci locali occupati prima dell’amministrazione de Magistris se ne sono aggiunti con l’arrivo dell’ex pm ben altri 24. Uno per tutti: l’ex Opg Je so Pazz, l’enorme e bellissimo ospedale psichiatrico abbandonato da anni di proprietà dello Stato, acquisito dal Comune e assegnato agli attivisti. Affidato dall’amministrazione de Magistris al collettivo La Balena, che l’aveva occupato abusivamente, anche l’Asilo Filangieri, immobile di pregio nel cuore del centro storico di Napoli ed ex sede del Forum delle Culture. Locali inseriti nell’elenco degli immobili in dismissione e in molti casi, occupati poco dopo. Come l’ex Annona alle rampe Brancaccio presa d’assalto da Magnammece o Pesone, movimento che a scopo abitativo ha occupato anche Villa De Luca, l’ex scuola Media Schipa sgomberata e rioccupata dopo due anni, l’ex Asl Materdei, per citarne alcuni. Donato al Comune e inserito nel patrimonio demaniale in vendita l’edificio chiamato Villa Medusa, occupato da Iskra di Bagnoli che ha preso possesso anche del Lido Pola.
L’accusa
Tanti i locali universitari occupati a volte abbandonati come la Mensa Occupata, ma altri invece sottratti al loro utilizzo come nel caso dell’Auditorium Carla e Valerio Verbano di proprietà dell’Adisu. “E’ giunto il momento d fare luce – chiede il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Marco Nonno inviando il dossier ai magistrati ed una lettera al sindaco – sulle occupazioni e sulle assegnazioni, ma soprattutto di chiarire se e quanto il Comune ci rimette anche economicamente”.
La lista
24 GLI IMMOBILI OCCUPATI DURANTE LA GIUNTA DE MAGITRIS (in parentesi i centri sociali beneficiari)
ASILO FILANGIERI (Collettivo La Balena) Vico Maffei
VILLA MEDUSA (Collettivo Iskra) via di Pozzuoli
AUDITORIUM CARLA E VALERIO VERBANO (Collettivo Insurgencia) via Mezzocannone
MEZZOCANNONE OCCUPATO (Napoli Choosyside) via Mezzocannone
VILLA DE LUCA (Magnammece o Pesone) via Nuova san Rocco
EX ANNONA OCCUPATA (Magnammece o Pesone) Rampe Brancaccio
EX SCHIPA (Collettivo Insurgencia) via Salvator Rosa
ZERO81 (gruppi di autonomi Zero81) Largo banchi Nuovi
GIARDINO LIBERATO (Movimento Comitato Ambienti Materdei) via salita San Raffaele
MENSA OCCUPATA (Movimento di autonomi) via Mezzocannone
SCACCO MATTO (Comitato Montesanto) Scalone Filangieri
LIDO POLA (Iskra) via Nisida
GALLERIA OCCUPATA (Carc/Uds) piazza Museo Nazionale
CROSS (Carc) via Orsi
PALESTRA POPOLARE VINCENZO LEONE (gruppo della Mensa occupata) via Mezzocannone
EX OPG JE SO PAZZ (Sac) via Imbriani
EX ASL MATERDEI (Magnammece o Pesone) Materdei
SCACCO MATTO SCUOLA COPERINICO (Scacco Matto e Associazione Davide Bifolco) via Cinthia
SCUGNIZZO LIBERATO (Scacco Matto) Salita Pontecorvo
SANTA FEDE LIBERATA (gruppo vicino a Zero81) via San Giovanni Maggiore Pignatelli
ZIA ADA (Magnammece o Pesone) piazza Miraglia
LARGO BARACCHE LIBERATO (Insurgencia) Quartieri Spagnoli
CANTIERE 167 (Laboratorio Occupato Insurgencia) viale della Resistenza
CAP (esponenti Skunk) viale Adriano
10 GLI IMMOBILI OCCUPATI PRIMA DI DE MAGISTRIS (in parentesi i centri sociali beneficiari)
TNT (Insurgencia) via Sedile di Porto
DAMM (Maradona Montesanto) Via A. di Tarsia
SKA (gruppi di autonomi) Piazza Gesù Nuovo
GRIDAS (Movimento Posse) via Monterosa
U.D.O (Unione disoccupati organizzati) via Foria
OFFICINA 99 (Kollettivo Komunista napoletano) via Gianturco
SPAZIO ANARCHICO VENTAGLIERI
(gruppo di anarchici) via Ventaglieri
CARLO GIULIANI
(Coordinamento Lotta per il Lavoro) via Rosaroll
INSURGENCIA (Insurgencia) via San Rocco
BANCHI NUOVI (Coordinamento di Lotta per il Lavoro) via Gervasi