Torre del Greco. La deriva leghista del sindaco-sceriffo Ciro Borriello non sembra incassare particolari “consensi” all’ombra del Vesuvio.
Anzi, come già accaduto in passato – vedi le scritte legate alla chiusura del centro sociale allestito abusivamente all’interno dell’ex sementificio di via Lava Troia e poi sgomberato dalle forze dell’ordine – l’ex deputato di Forza Italia torna nel mirino degli anarchici di Torre del Greco.
Pronti a marchiare, proprio in concomitanza con la discussione a Roma sulla legge elettorale per le future politiche, un muro di via Cesare Battisti con un messaggio chiaro e inequivocabile: «Meglio i clandestini che Borriello e Salvini», la scritta in rosso che campeggia a due passi da un cumulo di rifiuti abbandonati.
Un’immagine plastica delle attuali condizioni in cui versa la città del corallo, sospesa da sei mesi nel limbo del corteggiamento di Ciro Borriello a Matteo Salvini. Un matrimonio che «non s’ha da fare» per gli anarchici di Torre del Greco. Pronti, come d’abitudine, a imbrattare i muri della città per esprimere il loro “libero” pensiero.