Per i fratelli de Magistris, quello delle amministrative, era il battesimo del fuoco: primo banco di prova per il movimento deMa che vuole calcare la scena nazionale, prima sfida con il Governatore Vincenzo De Luca e per il sindaco Masaniello che sogna di prendere il suo posto alle prossime regionali e di diventare un giorno premier. Una media del 5,5%: è questa la percentuale raccolta nei Comuni dell’area metropolitana dove deMa presentava liste e candidati. “Un risultato che da buono può diventare ottimo” dice convinto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. “Entusiasmante” lo definisce il fratello e segretario di deMa, Claudio.
Dema al ballottaggio in 2 Comuni, merito dei candidati
Scesi in campo in 8 Comuni – Bacoli, Torre Annunziata, Sant’Antimo, Portici, Melito, Acerra, Arzano e Nocera Inferiore – deMa va al ballottaggio in due. A Bacoli dove il candidato sostenuto, lo sfiduciato già sindaco grillino Josie della Ragione (30,4%) sfiderà l’avvocato penalista Pd Giovanni Picone (36,4%). Una partita importante per de Magistris che così darebbe anche uno ‘schiaffo’ al M5S anche se non è per buona parte farina del suo sacco. Analizzando i voti il 19,30% è tutto della lista civica FreeBacoli di della Ragione, deMa apporta 943 voti, ovvero il 6,63%. Anche ad Arzano, Comune sciolto per due volte per camorra, il candidato sostenuto è forte: si tratta di Fiorella Esposito (41,6%), proveniente dal mondo del sindacato. Qui deMa raggiunge il 14,54% e pure si andrà al ballottaggio sfidando il Pd che piazza Gennaro di Mare (35,8%).
De Magistris jr: “A regionali e politiche altra storia: scende in campo Luigi”
“Il nostro è un movimento nato da poco e che nel caso di Bacoli è stato comunque determinante per andare al ballottaggio. In realtà caratterizzate dal malaffare come Arzano e Sant’Antimo abbiamo dato un contributo importante per costruire un’altra politica. Di certo non avevamo l’ambizione di arrivare a Portici e Torre Annunziata dove insistono corazzate e agglomerati di potere decennali” spiega de Magistris junior. Già ma se questo è vero a livello locale allora come si può pensare con questo movimento di arrivare a livello nazionale dove Pd e M5S sono ancora più forti? E ancora prima alle regionali? “Con il radicamento sul territorio appena iniziato da qui a tre anni, individuando candidati forti, migliorando anche l’organizzazione del movimento. E poi alle regionali come alle politiche scenderà in campo Luigi in prima persona e quindi abbiamo la presunzione di pensare che con il suo impegno diretto e avendo ben altro tempo ci sono tutti i presupposti per farcela”.
La rivoluzione non sbarca in provincia. Né fuori la Campania: deMa all’1%
Se la rivoluzione e il modello Napoli per ora non sbarcano in provincia, non sbarcano neanche fuori dalla Campania. Nonostante le missioni del sindaco a Taranto e Carrara, dove presentava pure liste sue, deMa raggiunge rispettivamente l’1% e l’1,91%. La rete delle Città ribelli sarà in via di costruzione, ma per il momento non attira. DeMa, che come ribadito dal suo segretario, non aveva intenzione di sfidare né De Luca, né il M5S, rispetto a cui però se dovesse farcela al ballottaggio avrà, sottolinea, due sindaci di riferimento, comunque dovrà vedersela con il Pd tra due settimane.
De Magistris: “Noi unica alternativa che fa la differenza”
Non si lascia sfuggire occasione per dare un colpo al M5S che a livello nazionale è un flop “ha fortemente smarrito il rapporto col territorio – dice Luigi de Magistris – e quando ha governato non ha convinto”, e alla sinistra a lato del Pd “Da Articolo 1 finora non vedo proposte. A noi di certo i riposizionamenti algebrici per mutare i rapporti di forza non interessano”. Di qui la convinzione che non c’è “nulla di nuovo sotto i cieli romani, solo contraddizione e confusione: ecco perché Napoli resta la prima e più grande esperienza politica che ha saputo fare la differenza”.