“Basta con la guerra tra bande e gli orticelli, il Pd napoletano è debole. Ora tutti uniti intorno a De Luca, la nostra occasione per risollevare il partito”. Il Governatore l’ha scelto per organizzare le tappe del suo tour a Napoli e in provincia, a ridosso del Congresso provinciale e regionale del partito democratico. Nicola Oddati, presidente Scabec ed ex assessore nell’era Bassolino-Iervolino raccoglierà e metterà insieme le forze – militanti, dirigenti del partito e cittadini – per costruire il fortino dello sceriffo in città e lanciare la sfida ai capibastone: Mario Casillo in testa.
Oddati, come e perché nasce questo tour?
“Viste le tante iniziative e gli investimenti messi in campo dalla Regione per Napoli, c’era l’esigenza di conoscere la valutazione di cittadini, militanti Pd e associazioni sull’azione di governo dopo due anni e di raccogliere nuove proposte. Per questo l’abbiamo chiamato “Viaggio nella città”: un monitoraggio costante, metodo da sempre utilizzato da De Luca”.
Iniziativa a due mesi dal Congresso: De Luca mira a guidare il partito a Napoli?
“E’ chiaro che questo tour influenzerà il Congresso non per gli equilibri e i numeretti, ma perché coinvolgeremo militanti e solleciteremo il Pd ad essere protagonista della città, cosa che non è più da lungo tempo. Esiste un vuoto amministrativo e politico. Le divisioni interne, la vicenda delle Primarie e le elezioni dove non siamo arrivati nemmeno al ballottaggio, hanno indebolito ancora di più il partito. Non c’è iniziativa politica e coerenza, non si capisce fino a che punto siamo all’opposizione. Manca il soggetto politico-partito, quel punto di riferimento che deve essere assicurato da un gruppo dirigente autorevole e riconoscibile”.
Insomma De Luca lancia la sfida per la segreteria?
“Non chiamiamola sfida. Dovrebbe essere interesse di tutti costruire un partito forte intorno al presidente della Regione, visto che abbiamo questa fortuna, è una follia disgregarsi invece di unirci”.
Di certo la lancia a Casillo che l’ha invitato ad essere umile e fidarsi di chi conosce i territori, ricordando le sue tante preferenze a Napoli
“Casillo ha ricevuto da De Luca l’importante delega al Grande progetto Pompei, uno dei più prestigiosi con 105 milioni di euro, mi pare che la fiducia l’abbia più che avuta. Poi avere molti voti di preferenza non vuol dire conoscere Napoli, perché sono anche frutto di accordi politici. Tanti voti ne ha presi anche De Luca in città, dove ha una sua forza che va consolidata e mantenuta. Casillo può dare un contributo più di altri, l’intento è sicuramente coinvolgere tutti nell’interesse del Pd: nessuno si senta escluso e neanche offeso”.
De Luca sceglie Lei per organizzare il tour, ancora un salernitano. Colonizzerete Napoli?
“Mi conosce da quando avevo 16 anni e mi fece responsabile della Figc a Salerno. Non si tratta di colonizzazione, è normale che De Luca scelga persone di cui si fida e che hanno condiviso anche i momenti più complicati, ma saranno coinvolte tutte le risorse della città di Napoli”.
Tappe solo in città?
“No. Ce ne saranno anche in provincia come a Castellammare e Pompei dove pure sono stati fatti grossi progetti ed investimenti nel settore dei trasporti e della cultura”.
Infine come hanno accolto l’iniziativa i capibastoni Pd? Pensa davvero che il Congresso non sarà la solita conta delle tessere?
“Accoglienza positiva, anche se non da parte di tutti ma non faccio nomi. Finora gli esperimenti passati hanno fallito. Al partito servono dirigenti che non abbiano altri ruoli come dimostra l’ottima esperienza di Nicola Landolfi a Salerno. Serve coraggio e soprattutto smetterla con la guerra tra bande per gestire ciascuno il suo orticello”.