Forte della sua esperienza ventennale nel mondo delle telecomunicazioni e della telefonia mobile (Nokia, Sony Ericsson, HTC, Huawei), Daniele De Grandis, che, dallo scorso ottobre, ha assunto la carica di General Manager per Italia e Israele del Mobile Business Group del colosso cinese Lenovo, avrà di certo recitato un ruolo da protagonista nell’operazione che ha rimesso al centro della strategia di marketing lo storico e, in particolare per noi italiani, iconico marchio Motorola, che, acquisito per 2,91 miliardi di dollari da Google nel 2014, sembrava destinato a scomparire lasciando il posto all’assai meno evocativo Moto by Lenovo.
Per tornare agli antichi fasti e splendori (nel 2007 aveva una quota di mercato di oltre il 20% a livello mondiale), Motorola ha deciso di espandere la famiglia Moto Z e l’ecosistema dei Moto Mods, innovativi componenti che, collegati magneticamente alla faccia posteriore del telefono, lo trasformano in un altro dispositivo (un proiettore fino a 70 pollici, una fotocamera con zoom ottico 20x, una cam a 360 gradi, una game console portatile, ecc.).
A distanza di circa 9 mesi dal lancio del predecessore, è da qualche giorno in vendita Moto Z2 Play, il nuovo dispositivo di punta che è più sottile, più leggero e più potente rispetto alla prima generazione.
Nella confezione di vendita, color rosso fuoco, oltre al terminale, sono presenti la quick start guide cartacea, un alimentatore USB, un cavo USB-USB Type C, degli auricolari in ear di buona fattura, con comandi remoti sul cavo e set di gommini di ricambio per meglio adattarle ai condotti uditivi, ed una graffetta metallica per aprire il cassettino estraibile SIM/microSD.
Costruito con materiali di alta qualità, metallo e vetro, assemblati con estrema precisione e cura del dettaglio, il Moto Z2 Play ha una robusta scocca unibody dal design pulito, caratterizzato da linee morbide con bordi stretti e curvi, che lo rendono elegante nella sua essenzialità, ma privo di elementi di originalità, soprattutto frontalmente. Estremamente sottile (5.99 mm), ha dimensioni (76,2×156,2 mm) contenute, una discreta ergonomia ed una buona maneggevolezza, essendo leggerissimo (145 g). Pur non avendo una certificazione IP che ne attesti la resistenza ad acqua e polvere, ha un nano rivestimento superficiale idrorepellente e, durante la nostra prova, ci è sembrato resistente all’usura derivante da un intenso utilizzo quotidiano.
La faccia anteriore è interamente ricoperta da un Gorilla glass con efficace trattamento oleofobico che in parte evita le fastidiose ditate. Nella parte alta, oltre i sensori di luminosità e prossimità, sono presenti, a destra, l’obiettivo della fotocamera frontale, al centro, la griglia della capsula auricolare/speaker di sistema, a sinistra, un doppio flash LED. Non è presente un led di notifica ma abbiamo a disposizione l’utile funzione Moto Display, che, a smartphone in standby, visualizza sullo schermo, usando solo i pixel necessari, l’ora e le notifiche, quando si solleva il device o si passa sopra la mano. In basso, oltre al microfono principale, è incastonato al centro un migliorato sensore di impronte digitali, che ha un’ampia superficie ed è molto preciso e veloce nel riconoscimento. In alternativa ai classici 3 tasti Android (Applicazioni recenti, Home, Indietro), che sono virtuali a schermo ma disattivabili per migliorare la visione, si può utilizzare proprio il sensore di impronte come One Button Nav, e così muoversi, mediante degli swipe, tra le varie schermate dell’interfaccia utente: si scorre a sinistra per tornare indietro, a destra per accedere alle app recenti, un tap permette di tornare alla schermata home e una pressione prolungata blocca il telefono.
Lungo il bordo laterale, a destra, i due tasti del volume ed il tasto zigrinato di accensione/blocco; in basso, jack audio da 3.5 mm e porta USB Type-C con supporto 3.1; in alto, il secondo microfono ed il cassettino estraibile che può ospitare, in contemporanea, due SIM card in formato Nano ed una microSD (fino a 2 TB), utilizzabile anche come memoria predefinita, per espandere i 64 GB di memoria integrata.
Sul retro in metallo, nella parte alta, poco sopra il logo Motorola, non a filo con la scocca, anzi piuttosto sporgente, c’è l’obiettivo della fotocamera posteriore con doppio flash led. Questa “gobbetta”, piuttosto fastidiosa, scompare se si monta la “Style Shell” in tessuto fornita in dotazione. Sono presenti anche il terzo microfono ed il connettore per collegare i Moto Mods (piena compatibilità con tutti quelli già in circolazione).
Il display è un 5.5 pollici, tecnologia Super AMOLED, con risoluzione Full HD (1920×1080 pixels) e densità di 401 ppi. Neri profondi, estrema nitidezza, colori vividi, con possibilità di scegliere tra modalità standard e vivace, ampi angoli di visione, elevata luminosità (efficace la regolazione adattativa attraverso il sensore integrato) per un’ottima leggibilità, anche sotto la luce diretta del sole. Se si attiva la modalità schermo notturno, viene automaticamente ridotta, nella fascia oraria scelta (es. dalle 22 alle 7), l’emissione di luce blu e vengono utilizzati toni più caldi e naturali che predispongono il nostro organismo al sonno.
Il processore Qualcomm Snapdragon 626 con CPU octa-core fino a 2,2 GHz, il 10% più veloce del 625 integrato nel Z Play, è supportato da 4 GB di RAM e dalla GPU Adreno 506. Il processore insieme alla GPU fanno parte del Motorola Mobile Computing System, che comprende anche processore di lingua naturale e processore di computing contestuale. Durante il nostro test, questa dotazione hardware ci ha offerto elevata velocità di caricamento delle applicazioni e grande fluidità, con assenza di lag o impuntamenti, nell’utilizzo di app, nella navigazione web, nella fruizione dei contenuti multimediali e nel gaming, anche 3D. Anche con carichi di lavoro importanti, non abbiamo mai riscontrato aumenti di temperatura anomali sulla superficie posteriore del telefono.
Grazie anche a processore e display poco energivori, la batteria da 3000 mAh non removibile ci ha permesso di arrivare in fondo ad una giornata di intenso utilizzo con oltre il 20% di autonomia residua. In ogni caso, il caricabatteria rapido Turbo Charger in dotazione consente di ottenere 8 ore di autonomia in soli 15 minuti di ricarica, di raggiungere il 50% di carica in 30 minuti ed impiega circa un’ora per riportare la batteria al 100%.
Efficiente e semplice la gestione delle due SIM, perfetta la qualità delle chiamate telefoniche, merito di un’eccellente ricezione del segnale, dei 3 efficienti microfoni e di una buona capsula auricolare, che, tuttavia, palesa qualche limite quando viene utilizzata come speaker di sistema. Questa piccola défaillance si può superare, e noi l’abbiamo sperimentato durante il nostro test, utilizzando un Mod, il nuovo JBL SoundBoost 2, caratterizzato da un design sofisticato con sagoma studiata per ottimizzare la presa e rivestimento in tessuto idrorepellente nei colori blu o nero. Basta attaccarlo magneticamente al Moto Z2 Play e subito si ottiene un potente (6 W) audio stereo ricco di bassi e con alti e medi ben definiti. Compatibile con la nuova app JBL EQ, grazie alla batteria interna da 1000 mAh, garantisce fino a 10 ore di riproduzione continua.
La connettività vede la presenza di 4G LTE, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac (2.4/5 GHz), Bluetooth 4.2 LE + EDR e NFC. Per la navigazione turn-by-turn, sono supportati A-GPS e GLONASS. Non manca la Radio FM.
Il comparto fotografico è un altro dei punti di forza di questo smartphone che assicura buoni scatti sia con la fotocamera posteriore da 12MP con apertura f/1.7 e doppio flash LED che con quella frontale da 5 MP con apertura f/2.2. La qualità fotografica è elevata quando si scatta in condizione di illuminazione ottimale. Immagini non eccessivamente rumorose anche in presenza di scarsa illuminazione grazie alla combinazione dell’autofocus laser, che raggiunge una distanza fino a 5 metri, e della tecnologia dual pixel autofocus. Più che soddisfacenti i selfies scattati con la camera anteriore, sfruttando l’obiettivo grandangolare e il doppio flash bilanciato. Fluidi, dettagliati e ben stabilizzati i video con risoluzione massima 4K a 30fps. Poche ma essenziali le funzionalità e le modalità di scatto e ripresa messe a disposizione, tra cui quella professionale con regolazioni interamente manuali, slow motion e panorama.
Sul Moto Z2 Play è installata la versione 7.1 Nougat di Android, con un’interfaccia utente con pochissime personalizzazioni rispetto a quella stock. Per accedere all’app drawer basta uno swipe dal basso verso l’alto mentre con uno swipe dall’alto verso il basso si accede alle notifiche e con uno verso destra a Google Now. Con le Moto Actions è possibile interagire con il telefono tramite gestures: così, ad esempio, sollevandolo, durante una chiamata in arrivo, si disattiva la suoneria, muovendolo due volte come un martello si accende la torcia, ruotando rapidamente il polso due volte si attiva la fotocamera.
Nulla possiamo dire su Moto Voice, l’assistente personale, alternativo a Google Assistant, che per ora non offre l’interazione vocale in italiano.
Con un listino di 499,99 euro, Moto Z2 Play si può acquistare nelle catene di elettronica di consumo e dai principali operatori di telefonia mobile, nei colori Lunar Grey e Fine Gold, quest’ultimo in esclusiva per l’operatore Wind. Nonostante si tratti di un eccellente prodotto, il prezzo non particolarmente aggressivo rischia di non farlo decollare in un segmento di mercato particolarmente affollato. Sarà forse anche per questo motivo che Lenovo ha lanciato la promozione, HelloMods, regalando JBL SoundBoost 2 o Style Shell con Wireless Charging (esclusiva Wind) a chi acquisterà Moto Z2 Play entro il prossimo 30 settembre. Questa iniziativa, insieme ad un probabile calo del prezzo nei negozi on line, potrebbe farlo diventare nelle prossime settimane un best buy.