Torre del Greco. Oggi non ha più i 35 anni della sua prima volta alla guida della quarta città della Campania. Scavallato il traguardo delle cinquanta primavere, Valerio Ciavolino si appresta a conseguire – a novembre – la laurea in scienze e tecnologie agrarie, il settore in cui è cresciuto e si è affermato sotto il profilo professionale. Ma l’ex enfant prodige di Forza Italia – sindaco di Torre del Greco a partire dal 2002 e fino al 2006 – già guarda a maggio del 2018, quando la città del corallo sarà chiamata a scegliere il successore di Ciro Borriello: «Sì, ci penso», ammette dopo una breve pausa di riflessione. Poi confessa: «Già sono stato contattato da diversi amici del centrodestra e non solo, sarebbe una sfida affascinante». Affascinante, ma terribilmente difficile «perché l’amministrazione comunale uscente si è limitata a spendere tutti i fondi a disposizione per le opere pubbliche, senza portare avanti alcuna programmazione per il futuro».
Lo scenario politico
L’ex sindaco di Forza Italia non entra nel merito delle vicende giudiziarie costate l’arresto a Ciro Borriello: «Ho sostenuto con una lista civica la sua candidatura a sindaco – ricorda l’ex leader locale del centrodestra – ma già all’epoca non feci mistero delle mie perplessità: la coalizione era eccessivamente variegata e i disastrosi risultati del consiglio comunale sono figli della cattiva selezione dei candidati». Una mezza ammissione di colpa, alla luce delle “giravolte politiche” del suo ex pupillo Antonio Trieste: «Il livello dell’assise non era all’altezza di una città come Torre del Greco – l’affondo di Valerio Ciavolino – Ciro Borriello veniva da un primo mandato sostanzialmente positivo, ma si è lentamente lasciato andare perché sfiancato dalle guerre intestine all’interno della sua maggioranza». Il resto è storia nota: l’inchiesta sul settore rifiuti, l’accusa di mazzette, l’arresto e i domiciliari. «Oggi si è creato uno scenario politico simile al 2002, all’indomani dell’addio di Romeo Del Giudice» l’analisi dell’ex sindaco. Guarda caso, l’anno del suo trionfo. «Sono convinto si possano creare le condizioni per mettere in piedi una coalizione moderata in grado di provare a governare la città su basi diverse rispetto al recente passato», sottolinea Valerio Ciavolino. Concetti già espressi agli amici pronti a bussare alla porta della sezione di Torre Civica in via Nazionale – compreso qualche esponente di spicco del centrosinistra – e già proiettati alle elezioni del 2018.
I competitor della coalizione
Perché, in fondo, il nome di Valerio Ciavolino potrebbe rappresentare il collante giusto per rimettere in piedi i cocci di un centrodestra uscito a pezzi dal secondo mandato di Ciro Borriello: «è vero fino a un certo punto – gioca sulla difensiva l’ex sindaco – perché ci sono diversi profili validi già in campo: penso a Romina Stilo o a Luigi Mele, solo per fare due nomi. Personalmente, sono lontano dal consiglio comunale dal 2012: avrei bisogno di studiare seriamente per preparare un eventuale ritorno al Comune».
La lunga volata
Ma come per la laurea, conseguita a 50 anni, non è mai tardi per studiare e portare a casa i risultati: «Alla luce della completa assenza di programmazione – ricorda Valerio Ciavolino – sarebbe necessario voltare pagine e partire da zero: il futuro di Torre del Greco, al momento, sembra una pagina bianca tutta da scrivere. Ricostruire sulle macerie non è mai facile, in particolare dopo l’epilogo con cui si è chiusa l’esperienza di Ciro Borriello». Eppure, messo alle strette, l’ex sindaco non nasconde il sogno di tornare a indossare la fascia tricolore: «Si, ci penso». La volata nel centrodestra è già iniziata.
twitter: @a_dortucci