A dispetto delle polemiche di questi mesi, la Lega continua a crescere in Campania. Tanto che, come rivela il coordinatore regionale, Gianluca Cantalamessa, non sono poche le fughe non solo da Forza Italia, ma anche dal Pd verso il movimento.
Cantalamessa secondo gli ultimi sondaggi Salvini stacca Fi anche se di poco
“Per forza oggi è l’unico partito dove c’è coerenza tra quello che si dice e quello che si fa, per questo siamo percepiti dalla gente, ormai stanca, come affidabili. E soprattutto il solo vero partito moderato, anzi meglio dire conservatore, perché quell’altra parola non tanto mi piace. Siamo rimasti soltanto noi a difendere i valori tradizionali, dal crocifisso nelle scuole alla famiglia”.
Diciamo anche che i vostri cavalli di battaglia sono immigrazione e rom. Forse l’ascesa è dovuta soprattutto al fatto che cavalcate la protesta esplosa in tutta la sua drammaticità anche a Napoli e in provincia. Basti pensare ai recenti casi di malaria o alla polemica sui rom alla Caserma di Miano
“Diciamo piuttosto che ci avevamo visto lungo. Noi non siamo contro gli immigrati o i rom, ma per la difesa del territorio. Tra Napoli e provincia si spendono ogni giorno 150mila euro per gli immigrati a cui diamo cibo e uno spazzolino al giorno, mentre noi lo cambiamo una volta al mese. Facciamo entrare quasi 200mila braccia da lavoro senza alcun controllo e mandiamo via migliaia di giovani all’estero. Utilizziamo la Caserma di Miano per i rom invece che per i ragazzi della periferia. Non è pensabile mettere loro al primo posto e dopo i cittadini”.
Se non è solo protesta, qual è la proposta: mandarli via?
“Ci vuole controllo. Per ora abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti sui 550 Comuni della Campania. Vogliamo sapere quanti immigrati ci sono in ogni Comune, le associazioni che se ne occupano e quali contributi prendono”.
Oltre al disagio popolare, pare stiate intercettando anche gli scontenti di Forza Italia a livello locale
“Sì, ma non sono gli unici. Abbiamo ricevuto in vista delle politiche molte richieste anche da iscritti ed ex politici del Pd e della sinistra, come anche dal mondo della Cgil e da quello cattolico. Destra e sinistra ormai non esistono più: noi siamo un partito popolare, ma non populista e Salvini oggi è l’unico vero leader in Italia”.
Ci dice qualche nome che sta passando con voi?
“No, è presto. Non sarebbe corretto, aspettiamo anche di vedere quale sarà la legge con cui andremo a votare”.
Non c’è il rischio che molti si vogliano candidare con il movimento solo per assicurarsi una poltrona?
“Molti ci stanno provando perché intravedono in Noi con Salvini la possibilità di avere chance alle politiche e in futuro, ma non ci interessano i trasformisti, né essere un serbatoio di voti, faremo un’attenta selezione”.
Che percentuale contate di raccogliere qui?
“Aspiriamo al 7%”.
Uniti si vince. Parteciperete agli Stati generali del centrodestra promossi da Mara Carfagna?
“Ci penseremo. Siamo sempre stati disponibili al confronto se si condividono valori fondamentali come la meritocrazia. L’offerta del centrodestra in Campania è stata già bocciata e si è dimostrata poco credibile. No alle liste degli amici degli amici e si lavori sui contenuti. Da parte nostra abbiamo già dato vita a dieci dipartimenti che riguardano settori strategici come la mobilità e il turismo, se gli amici di Forza Italia vogliono partecipare ai tavoli saranno i benvenuti”.