In ballo non c’è solo la segreteria provinciale, ma la poltrona da sindaco di Napoli. Cruciali saranno, nell’imminente, gli orlandiani: se nel Pd – come è quasi certo – le componenti renziane andranno allo scontro, faranno da ago della bilancia . E cruciale, in vista delle prossime elezioni comunali, invece sarà il rapporto con Luigi de Magistris, dove l’asse con l’area ex Dc guidata da Mario Casillo è sempre più consolidata. Prova lampante: il progetto NapolEst-Pompei. Ecco perché l’area che invece raccoglie gli ex Ds, sotto l’egida di Vincenzo De Luca, deve impedire che il partito provinciale finisca nelle mani di Casillo per frenare così la sua corsa a Palazzo San Giacomo che già può contare sui voti dell’ex pm.
Lo scontro inevitabile
Incontri ieri a tambur battente delle singole componenti renziane per studiare le prossime mosse dopo che la direzione provinciale del Pd, convocata per nominare i componenti della Commissione di garanzia del Congresso, è saltata, palesando così la rottura all’interno dell’area renziana. La guerra è cominciata: tra oggi e domani i capibastoni potrebbero avere i primi faccia a faccia. Difficilmente si arriverà ad un accordo. Da una parte Mario Casillo con Lello Topo, Massimiliano Manfredi, Teresa Armato e Nicola Marrazzo, dall’altra Andrea Cozzolino, Antonio Marciano, Tonino Amato, Ciro Fiola e Gianluca Daniele. I primi, forti dei voti in provincia, vogliono la segreteria provinciale e mirano alla conquista di Napoli; i secondi rivendicano spazi, ormai tutti in mano all’ex Dc (segreteria regionale, provinciale, capigruppo), come fa notare anche Roma che chiede un riequilibrio.
I numeri
Al momento nessuno ha la maggioranza e perciò nessuno può dettare legge, come dimostra il fatto che ieri si è riusciti a mandare all’aria la direzione provinciale per protestare contro le decisioni imposte dai gemelli diversi Casillo-Topo. Sembrerebbe che l’asse Casillo si attesti intorno al 44%, per l’elezione del segretario provinciale al primo turno occorre il 51% o si va al ballottaggio. Ed allora in quel caso la minoranza che fa riferimento al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, avrà un ruolo chiave. Gli orlandiani sì presenteranno un loro candidato autonomo al Congresso, ma in vista del secondo turno – come si è percepito anche nella direzione provinciale di giovedì – sembrano già avere un accordo con Cozzolino e company.
La rosa di nomi
Tre i nomi in ballo per contrastare il candidato di Casillo se non si andrà uniti: Nicola Corrado, avvocato e renziano della prima ora sostenuto da Cozzolino-Impegno, Nicola Oddati che per nome di Vincenzo De Luca sta cercando di ricostruire il partito e intercettare tutta l’area degli ex democratici di sinistra e Enrico Pennella, bassoliniano di ferro, ex presidente del Consiglio provinciale sostenuto da Marciano-Daniele.
Strappo o unione, si aspetta De Luca
Su chi potrà meglio interpretare la politica del Pd su Napoli e provincia e quindi essere il candidato alla segreteria provinciale l’ultima parola spetterà al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca che nei mesi scorsi ha lanciato la sfida al partito e a Casillo, cominciando la scalata da Fuorigrotta, con seconda tappa a fine mese al Vomero. E si attende in queste ore De Luca soprattutto per capire se ci sarà uno strappo o una sintesi tra i renziani. Ma secondo quanto trapela difficilmente Casillo e gli altri molleranno la presa sul provinciale e con molta probabilità si andrà alla conta.
L’asse deMa-Casillo: il progetto di Faraone Mennella
Uno contro l’altro non sono solo nomi e aree, ma anche due diverse posizioni politiche Pd. Da una parte l’opposizione chiara e decisa di De Luca e gli altri. Dall’altra l’ asse con de Magistris, dalle deleghe agli staffisti in città metropolitana, ‘benedetta’ dai dirigenti locali e voluta da Casillo-Topo. Non è un caso l’ok in città metropolitana, guidata sempre dall’ex pm, del progetto miliardario NaplEst Pompei affidato all’imprenditrice di Torre Annunziata, Marilù Faraone Mennella, moglie di Antonio D’Amato, ex presidente di Confindustria, vicino a deMa. Un progetto che da San Giovanni abbraccia molti Comuni dell’area vesuviana-costiera fino a Pompei, tutte roccaforti di Mario Casillo.