L’aveva detto e alla fine l’ha fatto. Ma non sorride perché la rottura con il segretario locale Paolo Trapani ormai è consumata e va avanti pure con video polemici. Tipo quello offerto alla platea social in cui ironizza sulle condizioni in cui versa la location del tesseramento. Ovvero, la Casina dei capitani. Ritorno nel Pd Fatto sta che il «sindaco del popolo» di Meta, così come ama definirsi, torna a sposare definitivamente il Partito democratico. Giuseppe Tito alla fine dei giochi sottoscrive la tessera, così come i suoi fedelissimi, provando a smaltire pure le tossine dell’inchiesta per corruzione sugli appalti che lo vede a rischio processo. Proprio il suo clamoroso coinvolgimento in una tempesta giudiziaria gli aveva suggerito, qualche mese fa, di non aderire al Pd. Motivo? «Sottrarre il mio partito alla gogna mediatica» spiegò Tito qualche giorno fa. Per farla breve: un tesserato democrat sotto accusa per corruzione diventa bersaglio eccellente per il mondo grillino, anche con eco nazionale. Dunque meglio soprassedere e non tesserarsi. Ciò però non ha evitato a Tito e ai suoi alleati tre interrogazioni parlamentari targate M5S a dir poco esplosive.
+++LEGGI L’ARTIOCOLO COMPLETO SUL QUOTIDIANO IN EDICOLA OGGI+++