Paragona Mario Casillo e Lello Topo a Gianni e Pinotto, definisce “inutile” la discesa in campo del loro candidato Massimo Costa e soprattutto a 24 ore dall’approvazione della platea degli iscritti per il Congresso avverte i signori delle tessere: “Niente brogli, con l’aiuto dei miei sostenitori telefonerò tutti uno ad uno per controllare che iscrizioni al partito sono reali perché al di à del risultato questo sia un Congresso vero”. Sulle note di “Eh già, io sono ancora qua” di Vasco Rossi Nicola Oddati lancia la sua candidatura alla segreteria provinciale Pd. In prima fila tutta la batteria degli ex Ds, il vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola e accanto a Oddati sul palco del teatro Piccolo di Fuorigrotta, il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia.
Casillo e Topo come Gianni e Pinotto
“Siamo qua non facciamo la fine dei topi”. Con un gioco di parole l’ex assessore dell’era Iervolino-Bassolino con la passione per la scrittura mette a segno la prima bordata ai capibastone degli ex Dc rei di aver rifiutato la candidatura unitaria proposta dal governatore, Vincenzo De Luca. “Come Gianni e Pinotto vanno da De Luca per mostrare i muscoli dicendo che loro hanno le preferenze. A che servono migliaia di voti se poi il partito è a percentuali bassissime? Serve ricostruire una comunità, il partito che finora hanno voluto piccolo, gestibile, con decisioni prese in altri luoghi perché serviva così, non va bene più. Ora basta”.
Platea a 29mila: accordi per Politiche e scaricabarile
Intanto la platea degli iscritti per il Pd solo oggi (alle 15 la riunione dell’Ufficio per le Adesioni) sarà finalmente approvata e solo perché le componenti renziane sembrano – con il partito locale il condizionale è d’obbligo – aver trovato un accordo sui numeri. Fibrillazioni per settimane in vista dell’ennesimo Congresso di conta dove il numero dei delegati servirà a mostrare di avere forza per le candidature alle Politiche. L’orientamento è quello di approvare tutta la platea 2017, che in un primo momento alcune componenti chiedevano di ‘cassare’, rinviando i ricorsi alla Commissione per il Congresso. Una scelta dettata dal fatto che i circa 4600 iscritti del 2017 non andrebbero a incidere sul numero dei delegati assegnati ai capicorrente. La platea si chiuderebbe così a circa 29mila iscritti con una sorta di formuletta “salvo decisioni della Commissione per il Congresso”, che i componenti di quest’ultima (che invece si riunirà domani sotto la guida del garante nazionale, Alberto Losacco) già valutano come uno scaricabarile sulle responsabilità inerenti i ricorsi, ben 120.
Costa “il candidato inutile”
In attesa dell’ufficializzazione e del regolamento del Congresso la battaglia tra candidati entra nel vivo. Costa ribadisce che sarà il “candidato dell’unità”. “Che farsa ci vuole una faccia tosta a dirlo, visto che lui con i suoi hanno perpetrato la divisione non accettando il candidato unitario” replica Oddati definendo “inutile” la candidatura del primario del Cardarelli perché “collocato dai consiglieri regionali di turno con il compitino di agire per conto loro”. Parole di stima per l’altro competitor Tommaso Ederoclite, il candidato borderline del Comitato 30 “luno in gamba, a sua discesa in campo è utile al partito, ma in questa fase serve uno sforzo più grande per cambiare”.
La platea
A dare una mano ,anche se ufficialmente si è tirato fuori, ci sarà di certo il Governatore “con lui noi siamo leali, al contrario degli altri e compito del partito sarà appoggiare e comunicare le tante cose buone che si stanno facendo in Regione” sottolinea Oddati. Al suo fianco il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia uno che nel Congresso ha un ‘peso’ con i suoi fedelissimi. “Chiamerò amministratori ed amici – promette – per dare una mano a ricostruire un partito autonomo e plurale”. Sul palco anche Francesca Scarpato dei giovani democratici “Non siamo la bandierina di nessuno, ma personalmente sosterrò Oddati”. Poi tutti i pezzi da novanta degli ex Ds Andrea Cozzolino, Valeria Valente, Antonio Marciano, Enza Amato, Leonardo Impegno, e ancora Gianluca Daniele, il presidente Eav Umberto De Gregorio, ma anche Nicola Corrado e Enrico Pennella, che insieme a Oddati erano i possibili candidati del blocco anti-Casillo.
Da deMa interista a Mobius
Insieme con un’idea di partito che faccia opposizione netta a Luigi de Magistris in Città metropolitana “uno schiaffone in faccia, un consociatismo pacchiano” viene definito l’accordo tra Pd e il sindaco su deleghe e staffisti, benedetto da Casillo e dal segretario provinciale Venanzio Carpentieri. Un sindaco a cui Oddati, fedelissimo di De Luca, non può che annunciare battaglia politica “ci accomuna solo la fede per l’Inter anche se lui è un finto pentito” affonda. Poi infine la citazione di Mobius per un Pd che sia come il nastro del matematico “dove ci sono parti differenti ma che riescono a comunicare”. Sperando che quel nastro non finisca ad avvolgersi invece su se stesso, come sempre.