Disperato quanto fallimentare tentativo di Matteo Renzi di una grande coalizione di centrosinistra con Mdp, Sinistra italiana e Possibile che rifiutano e tirano dritto per la loro strada: il 2 dicembre l’Assemblea nazionale a Roma per lanciare il progetto unitario. Tutto questo mentre Silvio Berlusconi avanza e porta a casa la Sicilia con il dicktat dell’unità.
Pippo Civati, leader di Possibile, naufraga il sogno di una sinistra unita.
“Noi di sinistra siamo tutti uniti. Renzi e il Pd non parlano alla sinistra, ma alla destra e fanno politiche di destra”.
Insomma nessuna grande coalizione di centrosinistra. Di queste ore il ‘no’ di Massimo D’Alema, incassato da Piero Fassino, inviato come diplomatico da Renzi per ricucire.
“Piero ha inviato un sms anche a me chiedendo un incontro. Ci andrò perché non si rifiuta a nessuno, ma senza grandi illusioni. Ormai è tardi”.
Niente sinistra unita, se Renzi resta il leader?
“La coalizione l’ha negata lui, non noi per partito preso. Inutile che mandano Fassino in avanscoperta se restano la stessa leadership e la stessa linea politica. Non possiamo accettare il jobs act, la buona scuola, le scelte sull’ambiente, né tantomeno quelle adottate da Minniti con il Governo Gentiloni. Non si può dialogare sulla base di quello che si farà, ma bisognava riflettere su quello che è successo, perché su questo ci valuteranno gli elettori ”.
Ma così, divisa, non rischia di estinguersi anche la sinistra a favore di un centrodestra compatto, dei Cinque Stelle e del populismo?
“Berlusconi e la destra si sono organizzati e sono tornati in campo perché Renzi è stato pessimo come leader del Pd e come presidente del Consiglio, permettendo anche ai Cinque Stelle di guadagnare terreno. Credo che ci siano ancora i margini per fare politica e per raccogliere consensi tra gli elettori di sinistra. Basta fare proposte credibili e non dire scemenze, come finora è stato fatto”.
Con chi siete pronti a dialogare?
“Noi facciamo una proposta senza presunzione e sono invitati tutti al confronto. Non facciamo raccolta punti tra i politici. L’ importante è che non vengano per opportunismi e per scassare tutto”.
Candidati. Primarie si o no?
“Premettendo che questa legge elettorale è orrenda, metteremo in campo candidati di forte richiamo, giovani e competenti. Non credo adotteremo lo strumento delle Primarie perché ormai bistrattato, ma sicuramente ci saranno consultazioni con i comitati e i referenti sul territorio, non si deciderà tutto a Roma”.
A Napoli e in Campania che seguito registrate?
“Qui ci sono molti pezzi di società ed esponenti di centrosinistra, c’è grande attesa di qualcosa di nuovo e libero. Faremo diverse tappe”.
Le vostre proposte per il Sud?
“Prima di tutto investire nel Mezzogiorno perché non si fa più. Servono interventi mirati per evitare mostri come nel settore delle infrastrutture. Proprio la nostra attenzione per il Sud non ci permette alleanze con Renzi, visto che l’ha completamente dimenticato”.
Obiettivo che sperate di raggiungere in percentuale?
“Prendere un voto più degli altri, altrimenti non ci saremmo candidati alle elezioni”.
Di recente l’addio di Bassolino al Pd, sarà dei vostri?
“La sua decisione era annunciata, da tempo denuncia lo stato in cui versa il partito, oltre a lui ci sono interi pezzi del popolo di centrosinistra che hanno abbandonato il Pd, dalla politica ai professionisti. Non mi risulta un dialogo con Bassolino, né che sia candidato, sicuramente è una personalità che, come altre, può dare un contributo”.
Anche Lei ha lasciato il Pd anni fa, come giudica le ultime vicende del partito napoletano?
“Hanno perso completamente l’orientamento”.