Gli Eroi del calcio, fino a 30/40 anni fa, erano spesso il frutto delle fantasie dei tifosi. Le giocate, “i numeri”, erano racconti, solo raramente suffragati da immagini. La Tv trasmetteva solo i grandi eventi e solo i grandi campioni godevano delle luci della ribalta. Il calcio era un rito collettivo, pubblico ma estremamente personale perché ognuno aveva il suo concetto di bello e utile. Giuseppe Massa è stato, a suo modo, un protagonista della sua epoca. Uno di quelli che pur avendo vinto poco, hanno lasciato una traccia in ognuna delle squadre in cui ha militato. Napoletano della Torretta, aveva iniziato nella squadra che sarebbe poi diventata l’Internapoli, evanescente progetto di creare un’alternativa al Napoli. Fu compagno di squadra di Chinaglia e Wilson. I tre si ritroveranno nella Lazio di Maestrelli. Promozione in A e grande campionato d’esordio nella massima divisione. E’ una Lazio che sta per entrare nella leggenda del primo scudetto ma Giuseppe va via l’anno prima. Viene sacrificato al bilancio: l’Inter offre Frustalupi, Silva e 300 milioni. Una offerta che i capitolini non possono ignorare. Mario Frustalupi fu il meraviglioso regista dello scudetto biancoceleste e questo mitigò, molto, il rimpianto per Massa dei tifosi laziali. A Milano non furono annate gloriose anche se segnò 4 volte in un totale di 43 partite. Il ritorno a Napoli è da giocatore importante. Quattro anni da protagonista: 102 partite e 24 reti non è uno score da sottovalutare. Nel 74/75 è secondo con gli azzurri di Vinicio che regala al pubblico italiano un calcio completamente nuovo. Un azzurro con sfumature arancione. Vince la Coppa Italia nel 1976 e raggiunge la semifinale di Coppa delle Coppe del 1977. Massa è un’ala di grande tecnica, veloce e sgusciante, che negli schemi di Vinicio sposta gli equilibri. I tifosi lo chiamavano “Peppiniello” in segno di fratellanza e Massa ricambiava con spirito combattivo e tenacia agonistica. Giuseppe Massa è stato un ottimo giocatore, oggi lo definiremmo esterno offensivo, il cui ricordo resta più nei racconti di chi lo ha visto giocare che nei filmati. La sua improvvisa morte, a 69 anni, ha destato cordoglio e rispetto.
SPORT
17 novembre 2017
Giuseppe Massa, dalla Torretta al San Paolo